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Zaia minacciato di morte: «Ti sparo in bocca»

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha ricevuto via mail una minaccia di morte nello scorso settembre, a ridosso delle elezioni
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha ricevuto via mail una minaccia di morte nello scorso settembre, a ridosso delle elezioni
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha ricevuto via mail una minaccia di morte nello scorso settembre, a ridosso delle elezioni
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha ricevuto via mail una minaccia di morte nello scorso settembre, a ridosso delle elezioni

“Sei solo è sempre un Asino, vorrei spararti in bocca”. Firmato: “ps“. La minaccia di morte, farcita pure di errori, è arrivata lo scorso settembre nella casella di posta elettronica del presidente del Veneto, Luca Zaia. Una minaccia alla quale è stata data pronta risposta depositando una denuncia per minacce e diffamazione alla polizia postale. Non è la prima volta che il governatore si trova a dover affrontare i cosiddetti “leoni da tastiera”. A novembre, una “story” su Instagram lo aveva raffigurato a testa richiamando la caduta del fascismo a Piazzale Loreto. A febbraio, poi, due vicentini, uno dei quali si era poi scusato, sono stati condannati per diffamazione per dei post offensivi su Fb. E ancora. Un trevigiano, sullo stesso social, poco dopo aveva accusato Zaia di razzismo. LA MAIL. Tutti messaggi intercettati e denunciati. Ma stavolta è diverso perché non è stato usato un social, dove i soliti coraggiosi sanno vomitare insulti e violenze con facilità, ma una mail. Quindi, qualcosa di più personale. L’indirizzo usato è però quello istituzionale e pertanto quel messaggio è stato visionato da più persone dello staff presidenziale. Quando è arrivato si era in piena campagna elettorale e si è voluto mantenere il riserbo. Fino a ieri quando ne ha dato notizia Il Gazzettino. Ovviamente, le indagini della polizia sono scattate all’indomani della denuncia. MINISTRI E SINDACI. Numerose ieri le attestazioni di solidarietà di carattere bipartisan. A cominciare dal ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, M5s: «Chi agisce usando internet per diffamare o minacciare deve essere identificato e condannato». E il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, Pd: «Minacce vergognose. Le istituzioni sono al suo fianco». Anche il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, interviene: «Chi si impegna ogni giorno per i cittadini non si merita minacce, ma pieno sostegno». E il primo cittadino di Verona, Federico Sboarina, condanna «l’atto vergognoso e inqualificabile: dopo tutto il lavoro di questi mesi per difendere i veneti, non si merita un attacco così vile». PATRIARCA E COLLEGHI. E ancora. «La violenza e gli stupidi non hanno ragione di esistere nella società civile», ha scritto il presidente della Lombardia, Attilio Fontana. Sulla stessa linea il collega della Liguria, Giovanni Toti: «Chi è in prima linea nella battaglia contro il coronavirus è spesso più esposto alle critiche e agli insulti, ma noi continueremo a lottare». È intervenuto poi mons. Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia: «Esprimo la mia vicinanza e solidarietà per le minacce ricevute, segno oltremodo sgradevole di un clima sociale che desta preoccupazione e suscita amarezza». CONFINDUSTRIA E CNA. Enrico Carraro, presidente di Confidustria Veneto, condanna: «Le difficoltà che questa pandemia sta creando non possono giustificare azioni e comportamenti violenti che vanno fermati». Nota di solidarietà anche da parte della Cna del Veneto: «Quanto accaduto - si legge - non rientra in alcun modo nelle modalità democratiche della critica politica. Si tratta di un gesto vile che va condannato fermamente». Anche dai sindacati Cisl, con Annamaria Furlan, e Cgil, Christian Ferrari, la ferma condanna e solidarietà. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Cristina Giacomuzzo

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