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Il caso

Presunti documenti falsi sui test rapidi, chiesto il processo per i vertici della Sanità veneta

Roberto Rigoli
Roberto Rigoli
Roberto Rigoli
Roberto Rigoli

Il pm di Padova Benedetto Manlio Roberti ha chiesto il rinvio a giudizio per il microbiologo Roberto Rigoli e l’ex dg di Azienda Zero Patrizia Simionato per i cosiddetti "tamponi rapidi", sperimentati tra la prima e la seconda ondata Covid. In concorso tra loro, i due sarebbero responsabili di falsità ideologica in atti pubblici commessa da pubblico ufficiale e turbativa nel procedimento di scelta del contraente.

 

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Rigoli avrebbe confermato di aver effettuato l’iter per verificare l’idoneità di quei test, che Azienda Zero poi comprò in due tranche, senza gara, dalla ditta Abbott. Quasi 500 mila kit, per un costo più di 2 milioni di euro. Stando però a quanto ricostruito dagli inquirenti, l’idoneità necessaria non era stata verificata. Il che avrebbe penalizzato le altre ditte che avevano presentato offerte. Sempre secondo il pm, Rigoli avrebbe anche fornito documenti falsi per attestare che test di tamponi rapidi erano stati verificati sui pazienti entrati in pronto soccorso a Treviso.

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