Il Museo del Gioiello cresce e investe su eventi e laboratori. Ha concluso il 2023 con numeri decisamente positivi il museo gestito da Italian Exhibition Group e Comune, dedicato all'arte orafa e gioielliera. L'affluenza conferma infatti la crescita già registrata l'anno precedente, con un +20% di ingressi sul 2002 e 17.300 visitatori.
Per confermare questa tendenza, il museo ha programmato una primavera densa di eventi, a partire dalla partecipazione alla Notte dei Musei del 18 maggio e dalla conferma dei laboratori per famiglie e da quelli per adulti, tenuti dalla designer orafa Barbara Uderzo. Il primo del ciclo dedicato agli adulti, quattro appuntamenti domenicali, inizierà già questa settimana. Domani (domenica 24 marzo) dalle 10.30 alle 13 la designer condurrà i partecipanti nel mondo della collana, con la possibilità di realizzare il proprio pezzo.
Il 14 aprile spazio invece agli anelli, il 12 maggio ai bracciali e il 23 giugno agli orecchini. Tre, invece, gli appuntamenti dedicati alle famiglie: sabato 30 marzo dalle 15.30 alle 17 "Minerali: materie preziose" alla scoperta delle pietre; domenica 28 aprile dalle 10.30 alle 12 si potrà invece creare il proprio "mosaico prezioso", mentre domenica 26 maggio, sempre 10.30-12, si realizzeranno "ecogioielli" partendo da materiali considerati di scarto.
Tante anche le visite guidate, legate a particolari tematiche o momenti. A partire dalla mostra "Pop Beat Italia 1960-1979", a cui sono collegate le visite intitolate "Il gioiello degli anni Sessanta e Settanta: liberi di creare". Un percorso che durante le domeniche 24 marzo, 28 aprile, 26 maggio e 30 giugno dalle 16.30 alle 18 condurrà a scoprire i gioielli di quei decenni. A maggio, mese mariano per eccellenza, gli eventi saranno invece organizzati in collaborazione con il Museo Diocesano e dedicati al pettorale e alla corona della Madonna di Monte Berico.
Le domeniche 5 e 19 maggio alle 10 si partirà dal Museo Diocesano, dove si potranno ammirare i tesori che hanno ispirato le due creazioni: il Reliquiario della Sacra Spina (XIII-XIX secolo), il Calice della chiesa di Santa Corona (XVII secolo), e la Croce astile della Cattedrale (XV secolo). Si passerà poi in Basilica, dove ad illustrare i due capolavori creati nel 1900 grazie ai gioielli donati dai vicentini sarà Stefano Soprana, titolare dell'omonima gioielleria, che ne ha curato il restauro. Laboratori e visite sono a pagamento con prenotazione consigliata.