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politica

Lega in crisi, congresso congelato: il Lombardo-Veneto per ripartire

di Giuseppe Spatola
Via Bellerio sta valutando l’ipotesi di rimandare l’elezione del segretario al prossimo anno. Governatori garanti
La Lega cerca la ripresa. Luca Zaia, Matteo Salvini, Massimiliano Fedriga e Attilio Fontana «uniti»
La Lega cerca la ripresa. Luca Zaia, Matteo Salvini, Massimiliano Fedriga e Attilio Fontana «uniti»
La Lega cerca la ripresa. Luca Zaia, Matteo Salvini, Massimiliano Fedriga e Attilio Fontana «uniti»
La Lega cerca la ripresa. Luca Zaia, Matteo Salvini, Massimiliano Fedriga e Attilio Fontana «uniti»

La caduta sarda e la paura di un tonfo anche in Abruzzo agitano il ventre della Lega allontanando il congresso che, nelle intenzioni di Matteo Salvini, poteva essere celebrato ad Aprile per lanciare la campagna delle Europee. Così, invece, non sarà. Anzi. L’idea che si fa largo tra i colonnelli del Capitano è quella di un rinvio addirittura al 2025, congelando ogni posizione attuale.

Ma intorno al capo della Lega, da settimane, c’è anche chi spinge per dare un’accelerata, allestendo i gazebo prima delle Europee. Guardando a Bruxelles sta prendendo quota un’altra idea: rimandare l’assise nazionale non solo all’immediato post-Europee, che rischierebbe di trasformare il raduno in una resa dei conti, ma proprio all’anno prossimo. La mossa metterebbe al riparo il vice-premier dall’onda di malessere che sta montando sui territori.

Se da una parte i bossiani del «Comitato Nord», emarginati dalla gestione del partito da anni, covano nel cuore del partito guardando al passato per ritrovare nuovo slancio, anche in Veneto non si tace. L’esempio è stato dato dall’europarlamentare Toni Da Re, tessera della Liga Veneta dall’82, che non ha trattenuto la rabbia venendo poi espulso: «Dopo il voto o Salvini se ne va con le buone, o lo cacciamo con le cattive».

Statuto e regole

Il problema è che non c’è nessuno, oggi, che ha voglia di prendersi il partito di Salvini e l’ipotesi di un «triunvirato» che metta i governatori Attilio Fontana (Lombardia), Luca Zaia (Veneto) e Massimiliano Fedriga (Friuli) come garanti della rinascita non è percorribile da statuto. Del resto prima del congresso nazionale dovrebbero svolgersi quelli regionali tra cui non c’è solo la Lombardia, dove aspirerebbero al ruolo di segretario sia l’attuale commissario Fabrizio Cecchetti che il capogruppo dei senatori, Massimiliano Romeo.

Da qui la decisione di via Bellerio di sostenere l’ipotesi dell’assise «federale» spostata d’imperio nel 2025. A meno che Salvini non decida il colpo di teatro e consolidarsi prima delle Europee con un congresso «pilotato». In questo caso il vice premier avrebbe solo una decina di giorni per convocare i delegati al voto. Eventualità scartata dai tesorieri della Lega visto che il Nazionale toglierebbe fondi alla già povera campagna delle Europee. I vincoli di statuto non sono un problema visto che la Lega non celebra un congresso dal 2017 malgrado la «carta» prevederebbe una convocazione ogni tre anni.

Sul tema, comunque, saranno interessati i tre governatori del Nord che, a partire da Zaia, sono alla finestra per il terzo mandato. La Lega dovrebbe ripresentare l’emendamento per allungare gli incarichi dei presidenti di Regione tra una decina di giorni, in vista del voto del 19 marzo nell’aula del Senato. Questo anche a costo di spaccare la maggioranza. Il primo a gettare acqua sul fuoco, però, è proprio Zaia: «C'è un dibattito interno ma preferirei parlare di miei lavori visto che ho già tanti dossier sulla mia scrivania che sono quelli dei problemi da risolvere per i veneti. Mi concentro su questi».

Intanto l’ala movimentista del nord sarà candidata alle Europee con il Partito Popolare del Nord. Roberto Castelli, Segretario ed ex Ministro della Giustizia, sarà infatti capolista nel Nord-Ovest nella lista Libertà, in alleanza con Sud chiama Nord di Cateno De Luca. «La Salvini Premier ha smesso di parlare del Nord- ha dichiarato Castelli - invece è irrinunciabile una politica che restituisca forza al Nord». Il PPN presenterà i suoi candidati nei tre collegi del Nord e del Centro.

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