Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, con proprio decreto, ha dichiarato lo stato di crisi a seguito delle violente grandinate, degli allagamenti e delle forti raffiche di vento che ieri hanno interessato molte zone del Veneto. In particolare il Veronese, il Vicentino e aree del Padovano, del Trevigiano e del Bellunese.
Il decreto rimarrà «aperto» in attesa che i Comuni interessati effettuino le opportune ricognizioni e il censimento dei danni provocati dal maltempo a opere pubbliche e ai privati. Contestualmente, il Presidente Zaia ha avviato le procedure per lo stato di calamità naturale, per il ristoro ai danni che hanno interessato le attività agricole.
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Secondo Coldiretti, infatti, il maltempo di ieri, nelle zone di Villafranca, Sommacampagna, Negrar, Marano, San Pietro Incaricano, Pescantina, Bussolengo e alcuni comuni dell’est veronese anche nella zona montana e collinare, «ha colpito anche le zone frutticole che erano già state danneggiate dal gelo di aprile per cui si dovrà verificare se sussistono ulteriori problemi - evidenzia Giuseppe Ruffini, direttore di Coldiretti Verona - mentre si dovrà verificare la situazione sulla vite. Ci risulta, dalle prime verifiche dei nostri tecnici, che in alcune zone vocate alla viticoltura la grandinata è stata sparsa grossa e rada che ha provocato più asportazioni che ammaccature sulle viti e sugli acini».
Nelle zone colpite dalla tromba d’aria, specie del villafranchese, o da forte vento si riscontrano danneggiamenti strutturali anche in aziende agricole. I tecnici di Coldiretti, in collaborazione con Codive Verona, sono già al lavoro per la valutazione dei danni che potranno essere accertati nei prossimi giorni.