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Veneto

Covid, Zaia: «Ritorno in classe a gennaio? Un azzardo»

«La Germania chiude, si mette in lockdown fino al 10 gennaio. E noi cosa facciamo? Andiamo ad aprire le scuole il 7 gennaio. Ho l’impressione che andremo a farci male». Il presidente del Veneto, Luca Zaia, alza le mani. «È azzardato in questa situazione epidemiologica pensare di far tornare i ragazzi in classe, mentre l’Europa tutta è orientata alla chiusura. Dico solo questo. Non aggiungo altro perché su questa storia, che è diventata terreno di battaglia politica, io non ci voglio entrare. Ma voglio che questa mia dichiarazione resti agli atti».  Questa forte presa di posizione arriva dopo la definizione nei giorni scorsi di un nuovo piano dei trasporti studiato e coordinato dalla Regione, benedetto dai prefetti, chiamati in causa dal Dpcm, per far funzionare tutto da gennaio. Ora che quel progetto è pronto (vale 31 milioni per oltre 800 mezzi che andranno messi su strada per fronteggiare i 161 mila studenti che torneranno in classe) e cioè che i compiti sono stati fatti, Zaia si esprime sul ritorno in classe e sulla scuola in generale.
«A fronte di una situazione epidemiologica che non è sicura con curva non è in calo ma resta alta e stabile - dice - non sarebbe il caso di portare in classe i ragazzi che sono i vettori ideali per infettare genitori, fratelli, zii e nonni». 

Cristina Giacomuzzo

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