Come ormai accade ogni giorno, comincia alle 12.30 dalla protezione civile di Marghera la conferenza stampa del presidente della regione Luca Zaia sull'andamento del contagio da coronavirus in Veneto e sulle conseguenti limitazioni per le attività.
3.800 positivi in più nelle ultime 24 ore, 1.410 i ricoverati (+109), 186 in terapia intensiva (+12), 25 i nuovi decessi. 5.505 i dimessi, 51 ieri.
"Crescono positivi e ricoveri, ma non come a marzo. Ora facciamo più tamponi".
"I numeri cresceranno ancora di più nei prossimi giorni. L'emergenza ora sono gli accessi ai pronto soccorso, ci sono più accessi di marzo. Ma il 70% torna a casa: l'invito è di non andare in ospedale se non c'è bisogno".
"Rispetto a marzo ci sono meno persone in ospedale e le persone rimangono in ospedale meno tempo".
"Stiamo preparandoci all'uragano, senza panico. La partita ce l'abbiamo in mano noi cittadini: se portate bene le mascherina, il contagio si azzera. Ma in alcuni non c'è senso civico".
In Veneto è stata disposta la sospensione dell’attività intramoenia e delle visite specialistiche ambulatoriali delle strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate, ad eccezione delle prestazioni urgenti. Lo stabilisce una circolare della Regione, in relazione al piano di emergenza per la lotta al Covid-19. Vengono garantite, sia come prime visite specialistiche che di controllo, l’attività in ambito materno-infantile, oncologico, malattie rare e non rinviabili per il quadro clinico dei pazienti.
Le Aziende sanitarie, sulla base delle priorità, del fabbisogno e della ridotta capacità produttiva, possono concordare con le strutture private accreditate la possibilità di erogazione di altre tipologie di prestazioni. Alle aziende viene rinnovata infine l’indicazione di implementare l’erogazione di servizi in modalità di telemedicina, e di ampliare il più possibile i servizi telefonici e on line. Per l’attuazione di queste disposizioni viene fissato il limite ultimo del 10 novembre.