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Veneto

Autostrade, Salvini punta all’A4 del futuro: nasce Anas 2.0

Il Governo vuole creare un gestore di concessioni autostradali e guarda anche alla Brescia-Padova in scadenza. Ma la Regione ribatte: «Salvini ha detto sì al nostro piano su Cav».
Salvini, Zaia e De Berti durante l’inaugurazione dello sbocco della Pedemontana Veneta sull’A27 : il 3 maggio ci sarà quello sull’A4
Salvini, Zaia e De Berti durante l’inaugurazione dello sbocco della Pedemontana Veneta sull’A27 : il 3 maggio ci sarà quello sull’A4
Salvini, Zaia e De Berti durante l’inaugurazione dello sbocco della Pedemontana Veneta sull’A27 : il 3 maggio ci sarà quello sull’A4
Salvini, Zaia e De Berti durante l’inaugurazione dello sbocco della Pedemontana Veneta sull’A27 : il 3 maggio ci sarà quello sull’A4

Autostrade: è iniziata la rivoluzione, con vista sulla Brescia-Padova e forse anche sull’AutoBrennero. Il vicepremier Matteo Salvini ha fatto varare in Consiglio dei ministri la costituzione della società per azioni “Autostrade dello Stato”, ribattezzata “Anas 2.0” interamente pubblica, tutta del Ministero delle finanze e sottoposta al “controllo analogo” del suo Ministero delle infrastrutture. Dovrà gestire le autostrade statali a pedaggio, oggi spesso affidate in concessione ai privati anche se lo Stato tramite Anas ha già cinque partecipazioni tra cui la veneta Cav (al 50%).

«È una startup di controllo del Mef che va costruita e che serve. L’obiettivo - spiega Salvini - è avere poi una concessionaria pubblica. Ci sono pedaggi diversissimi e vogliamo arrivare a contenere il prezzo di alcuni pedaggi altissimi. Ovviamente le concessioni esistenti vanno a scadenza. Su quello che sarà, stiamo ragionando nell’ottica di avere più investimenti a vantaggio dell’utenza». E giusto per andare sul concreto, ci ha pensato il Sole24Ore ieri a ricordare che si avvicina la scadenza della concessione della A4 Brescia-Padova, su cui ha messo gli occhi da tempo la Regione Veneto che vorrebbe trasformarla in gestione “in house” per incassare gli utili che oggi si prende la società Abertis, metà spagnola e metà dei Benetton, per spenderli sul territorio.

Il piano c’è già

Adesso invece l’A4 rientra nel mirino dello Stato? «In teoria è possibile - risponde l’assessore regionale ai trasporti Elisa De Berti - ma mentre la nuova società va costruita al Ministero hanno già una soluzione operativa a portata di mano, visto che la scadenza della concessione è vicina»: scadrà il 31 dicembre 2026, quindi già l’anno prossimo il Governo dovrà decidere se indire una gara o procedere con una concessione “in house”, e la candidata naturale è appunto Cav, che ha Passante di Mestre e Padova-Venezia ed è al 50% tra Stato e Regione. «Il nostro è un progetto che portiamo avanti da anni, è stato presentato al ministro Salvini - ricorda De Berti - e c’è una lettera scritta, in risposta a una specifica richiesta del presidente Luca Zaia, in cui il ministro Salvini dice che il progetto del Veneto è condiviso e ha l’interesse del Ministero.

Cav sarebbe già pronta su un piatto: al 50% sarà di “Anas 2.0” e al 50% della Regione, quindi è totalmente “in house” e sfruttabile per l’assegnazione della concessione». Grazie a un emendamento del deputato Alberto Stefani, segretario regionale della Lega, già oggi per legge Cav può occuparsi di progettazione e gestione di tratte autostradali «situate prevalentemente nel territorio della regione Veneto, nonché, previa intesa tra le regioni interessate, nel territorio delle regioni limitrofe». E questo ultimo passaggio risponde anche al fatto che la A4 ha anche il tratto di una trentina di chilometri Brescia-Peschiera che non è territorio veneto: con il sì della Lombardia, investimenti e utili di una futura gestione “in house” sarebbero spartiti anche a vantaggio del territorio bresciano. La palla però è tutta in mano al Governo.

La questione A22

E c’è un’altra grande concessione autostradale che in teoria potrebbe entrare nel mirino di “Anas 2.0”: la A22 Modena-Brennero. È ormai da otto anni che si è “firmata” una soluzione di gestione in house da affidare all’AutoBrennero, come avvenuto per la Venezia-Trieste (“Autostrade Alto Adriatico”). A patto però che gli enti trentini, bolzanini, veneti, lombardi ed emiliani rilevassero le quote dei soci privati (tra cui la stessa A4 Brescia-Padova), ma non c’è mai stato accordo.

Ora si è pensata un’altra soluzione: la società resta quella che è, coi suoi soci privati, ma sfrutta un’altra norma che prevede sia proposta allo Stato una realizzazione in concessione di lavori pubblici: si fa la gara, ma il proponente può far valere il suo diritto di prelazione se a vincere è un altro. AutoBrennero quindi propone una finanza di progetto «Green Corridor Europeo Brennero Modena – affidamento della concessione dell’autostrada A22». Ma è ancora tutto in ballo.

Piero Erle

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