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Arrestata la maestra Laura Bonafede, amante di Matteo Messina Denaro

Figlia dello storico boss di Campobello di Mazara, è accusata di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dall'aver agevolato Cosa nostra. Indagata anche la figlia Martina Gentile
Laura Bonafede, figlia del boss di Campobello di Mazara, e Matteo Messina Denaro parlano al supermercato il 14 gennaio del 2023 (Foto ANSA)
Laura Bonafede, figlia del boss di Campobello di Mazara, e Matteo Messina Denaro parlano al supermercato il 14 gennaio del 2023 (Foto ANSA)
Laura Bonafede, figlia del boss di Campobello di Mazara, e Matteo Messina Denaro parlano al supermercato il 14 gennaio del 2023 (Foto ANSA)
Laura Bonafede, figlia del boss di Campobello di Mazara, e Matteo Messina Denaro parlano al supermercato il 14 gennaio del 2023 (Foto ANSA)

I carabinieri del Ros hanno arrestato per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dall’aver agevolato "Cosa nostra" Laura Bonafede, maestra e figlia dello storico boss di Campobello di Mazara, Leonardo Bonafede. Per anni sarebbe stata la donna di Matteo Messina Denaro e farebbe parte della rete di complici che ha protetto il capomafia durante la latitanza. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dal pm della Dda Gianluca de Leo.

Il ruolo di Laura Bonafede

Laura Bonafede, già venuta fuori nel corso delle indagini sulla latitanza del padrino e immortalata dalle videocamere mentre parlava col boss al supermercato di Campobello due giorni prima del suo arresto, avrebbe provveduto alle necessità di vita quotidiana del latitante, gli avrebbe fatto la spesa per fargli avere rifornimenti temendo che potesse essere contagiato dal Covid e non potesse uscire, avrebbe condiviso con lui un linguaggio cifrato per tutelare l’identità di altri protagonisti della rete di protezione del boss e curato con maniacale attenzione la sua sicurezza. La maestra sarebbe stata, dunque, uno dei perni intorno al quale ha ruotato la clandestinità di Messina Denaro già a partire dalla metà degli anni ’90. Cugina del geometra Andrea Bonafede che ha prestato l’identità al boss, cugina del dipendente comunale, anche lui di nome Andrea Bonafede, che ha provveduto a fargli avere le ricette mediche necessarie alle terapie da affrontare per le cure del cancro, e di Emanuele Bonafede, uno dei vivandieri del padrino arrestato insieme alla moglie, la maestra è sposata con il mafioso ergastolano Salvatore Gentile, in cella per aver commesso due efferati omicidi su ordine proprio di Messina Denaro. 

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Indagata la figlia

È indagata per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena Martina Gentile, figlia della maestra Laura Bonafede arrestata oggi dai carabinieri perché ritenuta una delle principali fiancheggiatrici di Matteo Messina Denaro. La Procura aveva chiesto per la ragazza gli arresti domiciliari, ma il gip ha rigettato l’istanza per mancanza dei gravi indizi di colpevolezza pur stigmatizzando i comportamenti della giovane, legata al capomafia da un forte rapporto di affetto. Il boss, Martina e la madre avrebbero condiviso anche periodi di convivenza durante la latitanza di Messina Denaro.

I carabinieri del Ros dopo l’arresto del latitante, hanno trovato una lettera scritta da Martina al capomafia che svela secondo il gip «un affetto quasi filiale nei confronti di Messina Denaro, affetto, peraltro, intensamente contraccambiato da quest’ultimo, che apprezzava, soprattutto, l’adesione di Martina ai valori mafiosi del nonno Leonardo Bonafede mettendola a confronto con i differenti comportamenti della propria figlia naturale». Martina Gentile per il magistrato «ha certamente intrattenuto col latitante rapporti epistolari utilizzando gli stessi nomi convenzionali già contenuti nella corrispondenza tra la madre e il boss. Dunque, è stata certamente (almeno parzialmente) messa a conoscenza di tale "codice" necessario per preservare la latitanza di quest’ultimo».
Nonostante questo, per il magistrato, a carico della ragazza non risulterebbero condotte concrete di favoreggiamento. Dopo una lunga frequentazione col boss, la giovane non l’avrebbe infatti più visto se non, per caso, il 21 dicembre 2022 (come racconta lei stessa in una lettera), e sarebbe rimasta all’oscuro della grave malattia di cui il capomafia soffre. Per il giudice inoltre è insufficiente, «anche per la sua indeterminatezza ed assenza di concretezza», la generica disponibilità manifestata dalla ragazza al latitante con la frase, scritta in una lettera: «se posso fare qualcosa per te». 

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Tra Bonafede e Messina Denaro rapporto familiare

«Laura Bonafede, dopo avere conosciuto Matteo Messina Denaro nel 1997, ha addirittura instaurato con lo stesso uno stabile rapporto quasi familiare coinvolgente anche la figlia Martina Gentile, durato dal 2007 sino al dicembre 2017 quando venne necessariamente interrotto a seguito di un importante ennesima operazione di polizia, per poi riprendere, appena "calmatesi le acque" negli ultimi anni sino all’arresto del latitante il 16 gennaio 2023». Lo scrive il gip Alfredo Montalto nell’ordinanza di custodia cautelare che ha disposto il carcere per Laura Bonafede, figlia del boss di Campobello per anni la donna di Messina Denaro.

Laura Bonafede, insomma, era legata a Matteo Messina Denaro «da un pluridecennale rapporto ed aveva, in molteplici occasioni, condiviso con lui spazi di intimità familiare, a volte in compagnia della figlia tanto che i tre si definivano "una famiglia"». I due, secondo quanto scritto dalla stessa Bonafede in una lettera trovata dai carabinieri del Ros, si sono conosciuti nel 1997, quando Matteo Messina Denaro era già latitante insieme al padre Francesco. Entrambi erano protetti da Leonardo Bonafede, il padre di Laura, che aveva «concesso» alla figlia di far visita a Matteo Messina Denaro. «Ventisei anni fa ho chiesto di venirvi a trovare e mi è stato concesso - ricordava la donna in una lettera al boss scoperta dai carabinieri - Non c’era motivo di quella visita ma forse si
doveva aprire un capitolo e così fu. La vita è strana, fa dei giri incredibili e poi ti porta dove vuole lei. Noi possiamo solo farci  trascinare».

Il gip: «Laura Bonafede e la figlia in totale adorazione di Messina Denaro»

Erano in totale adorazione di Matteo Messina Denaro Laura Bonafede e sua figlia Martina Gentile. Un legame che perpetua il rapporto stretto che la famiglia della donna ha sempre avuto con l’ex latitante e con suo padre don Ciccio Messina Denaro. «Tale adorazione non ha alcuna possibile spiegazione razionale e trova un senso solo nella totale adesione allo spirito, gli ideali ed i comportamenti di uno dei più feroci mafiosi conosciuti in territorio italiano», scrive il gip che ne ha disposto l’arresto utilizzando le valutazioni degli inquirenti.
L’adorazione delle due donne non è venuta meno neppure in seguito alle vicissitudini giudiziarie subite dai Bonafede e dai loro parenti proprio per i rapporti con i Messina Denaro. Salvatore Gentile, marito di Laura Bonafede e padre di Martina, sconta l’ergastolo per aver eseguito gli ordini «di un criminale assassino». Nonostante questo «la Bonafede - prosegue il giudice - non ha esitato a organizzare la sua vita per fornire assistenza proprio a colui che è di fatto il responsabile (o uno dei responsabili) della sua sofferenza». 

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