<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
L'aggressione

Agguato del branco in centro a Vicenza. Pestato e rapinato per tre euro

di Valentino Gonzato
Il dipendente di un locale è stato preso a botte da una gang di 4-5 giovani alcuni dei quali minorenni. L’allarme lanciato ai carabinieri del 112

Accerchiato e picchiato per portargli via i pochi spiccioli che aveva in tasca: 3 euro. I carabinieri del radiomobile stanno cercando di risalire agli autori della violenta rapina commessa nella notte tra venerdì e sabato scorsi tra piazza dei Signori e corso Palladio, a Vicenza. La vittima è un cittadino del Bangladesh, di 45 anni, che lavora in un locale del centro storico: le sue condizioni non sono gravi.

L'aggressione in centro a Vicenza

Gli investigatori mantengono il massimo riserbo sull’accaduto per non compromettere le indagini. Secondo quanto è stato comunque possibile ricostruire, l’agguato si è verificato attorno alle 3 di sabato. Il malcapitato aveva appena terminato di lavorare e stava rincasando a piedi, quando si sarebbe improvvisamente trovato la strada sbarrata da quattro-cinque giovani. Questi ultimi lo avrebbe accerchiato e gli avrebbero ordinato di consegnare loro soldi, cellulare e qualsiasi oggetto di un certo valore. Lui avrebbe però risposto di non avere praticamente nulla con sé. A quel punto, è scattata la violenza. 

Il presunto “capo” della banda avrebbe sferrato un pugno in pieno volto al cittadino bengalese talmente potente da mandarlo al tappeto, stordito. I complici ne hanno dunque approfittato per frugargli nelle tasche dei vestiti, trovando solamente qualche moneta. Dopodiché tutti quanti si sono allontanati velocemente dalla zona prima che potesse scattare l’allarme. 

L'allarme al 112

La vittima ha impiegato qualche minuto per riprendersi dallo choc e dal colpo subito e ha poi chiesto aiuto. Ricevuta la segnalazione, la centrale operativa del 112 ha immediatamente inviato in centro storico una pattuglia del radiomobile. I carabinieri sono arrivati in pochi minuti. Per prima cosa, si sono sincerati delle condizioni del ferito. Quest’ultimo ha raccontato quello che gli era capitato, ma non sarebbe stato in grado di fornire un preciso identikit dei suoi aggressori. Il più grande di loro avrà avuto al massimo vent’anni e al colpo avrebbero preso parte anche dei minorenni. 

Le indagini

I militari del 112 avrebbero già recuperato le registrazioni delle telecamere del sistema di videosorveglianza e potrebbero fare altrettanto con i filmati girati dagli occhi elettronici di locali e negozi. L’obiettivo è di avere il maggior numero possibile di materiale video da poter analizzare, possibilmente di alta qualità considerando che era piena notte, per tentare di risalire all’identità della banda di rapinatori. 

Al momento, non verrebbe esclusa l’ipotesi che possano essere i membri di una delle baby gang che di tanto in tanto colpisce in città, solitamente, però, ai danni di coetanei. C’è poi un’altra circostanza che verrebbe tenuta in considerazione da chi sta dando la caccia ai malviventi: la vicinanza tra il luogo dell’agguato e piazza Biade, dove da settimane si danno appuntamento gruppi di adolescenti che fanno abuso di alcol e droga e poi scatenano risse senza esclusione di colpi. 

Il presidio fisso in piazza Biade

Proprio per mettere fine ai ripetuti disordini, il comitato ordine e sicurezza pubblica ha deciso di istituire un presidio fisso delle forze dell’ordine in piazza Biade, che è stato attivato proprio lo scorso fine settimana. Per contrastare il fenomeno, venerdì sera era stato effettuato anche un servizio mirato in centro che aveva consentito di identificare venticinque giovani, in gran parte di origine straniera. Molti erano minorenni. La polizia aveva dunque contattato le loro famiglie, che erano andate a riprenderseli; alcuni genitori non si erano nemmeno accorti che i figli erano usciti. Non erano invece scattate sanzioni amministrative oppure penali. 

Leggi anche
Droga, alcol e risse in centro a Vicenza. «Siamo ostaggi di questi ragazzi»

Suggerimenti