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la dichiarazione

Putin: «Colpiremmo gli F-16 anche negli aeroporti Nato»

Lo riporta l'agenzia Tass. Il presidente russo li ritiene «un obiettivo legittimo»

 Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che aerei da guerra F-16 che venissero utilizzati dall'Ucraina contro la Russia sarebbero colpiti dalle forze di Mosca anche se si trovassero in aeroporti Nato. Lo riporta l'agenzia di stampa Tass. "Se verranno utilizzati da aeroporti di paesi terzi, per noi saranno un obiettivo legittimo: non importa dove si trovino", ha detto Putin in un incontro coi piloti dell'aeronautica militare russa nella regione occidentale di Tver.

Il presidente russo ha quindi avvertito che la Russia terrà conto del fatto che gli F-16 possono trasportare armi nucleari. "Dobbiamo tenerne conto durante la pianificazione" delle operazioni di combattimento, ha affermato Putin. Lo zar ha quindi assicurato che l'eventuale fornitura di F-16 all'Ucraina "non cambierà la situazione sul campo di battaglia", poiché la Russia "li distruggerà come già sta facendo con i carri armati e le altre armi" occidentali. 

Putin ha definito poi una "totale assurdità" le accuse secondo cui la Russia sta pianificando di invadere l'Europa. "Per quanto riguarda l'accusa secondo cui stiamo progettando di invadere l'Europa dopo l'Ucraina, si tratta di una totale assurdità intesa esclusivamente a intimidire la popolazione per farle pagare più soldi", ha detto Putin. Questa narrazione si svolge "in un contesto di crisi economica e di deterioramento del tenore di vita - ha continuato il presidente russo -. Hanno bisogno di giustificarsi, quindi stanno intimidendo la loro popolazione con una potenziale minaccia russa mentre cercano di espandere la loro dittatura al mondo intero".

Dove sono le basi  in Italia

In Italia ci sono diverse basi, alcune Nato e altre americane.  Ad Aviano e Ghedi sarebbero anche presenti bombe atomiche: ad  Aviano le B61-4, quelle di tipo  B61-3, B61-4 e B61-7 sarebbero all’aeroporto militare di Ghedi. Ecco le basi in Italia: 

  • Sigonella è la più  attrezzata base logistica in appoggio alla sesta flotta americana nel Mediterraneo. I droni spia “Global Hawk”,  essenziali per le missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione che sorvolano i confini dell’Ucraina e controllano lo spostamento delle truppe russe, si trovano di stanza qui.  Da questa base partono anche i droni d'attacco “Reaper”.  
  • Napoli, sede dell’Allied Joint Force Command dal 2013,  rappresenta uno dei due comandi strategici operativi assieme all'Allied Joint Force Command Brunssum e dipendente direttamente dall'Allied Command Operations del “Supreme Headquarters Allied Powers Europe” , il quartier generale supremo delle potenze alleate in Europa.
  • Aviano,  infrastruttura militare italiana dove l'aeroporto viene utilizzato dall'Usaf, l'Aeronautica militare statunitense. Dal 1955 è in vigore un accordo Usa-Italia per l'utilizzo congiunto della base, che è anche della Nato.  Secondo un rapporto americano del “Natural Resources Defence Council” ad Aviano, sede del 31esimo Fighter Wing, sarebbero conservate bombe atomiche B61-4, di potenza variabile. Non ci sono numeri ufficiali, ma gli ufficiosi parlano di circa 40 testate. Potrebbero essere state diminuite, ma il condizionale è d'obbligo.  
  • Vicenza,  nella caserma Carlo Ederle (eroe della prima guerra mondiale), c'è la base dell'Esercito Usa, con il  173esimo Airborne Brigade Combat Team e lo United States Army Africa. Dal  2013 un altro campo ha affiancato l'Ederle, Camp Del Din. 
  • Ghedi, in provincia di Brescia.  Nella struttura, totalmente a gestione italiana, classificata come 'Main operating base', addetta cioè ad attività esclusivamente militari, sarebbero presenti  altre bombe nucleari. Le bombe sono americane. 

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  • Camp Darby, a Pisa. Impropriamente considerata una base NATO, creata nel 1951 con un accordo tra Italia e Stati Uniti,  è  un deposito di missili, ordigni e munizioni cui attingono le forze Statunitensi ma sotto controllo italiano.
  • Motta di Livenza,  a Treviso, nella caserma Mario Fiore, è di stanza il “Multinational Cimic Group”, reparto multinazionale interforze a guida italiana che ha la funzione di coordinare e agevolare la cooperazione tra la componente militare e le organizzazioni civili dove si svolgono le operazioni.
  • La Spezia. Qui c’è il “Centre for maritime research and experimentation”, centro della NATO  specializzato in ricerche di tipo scientifico e tecnologico.   
  • Poggio Recanatico, a Ferrara .Qui si trova  il “Deployable air command and control centre” all’interno della base aerea dell'aeronautica militare italiana. Controlla lo spazio aereo dell’alleanza atlantica ed è in grado di schierarsi ovunque per operazioni militari e missioni di pace. Nel personale di comando ci sono militari di 16 paesi.  
  • Taranto, qui  si trova il comando delle forze navali e anfibie offerto dall'Italia alla Nato

 

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