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Consiglio dei ministri in riunione straordinaria

Tragedia di Genova
Sono 39 le vittime:
sarà lutto nazionale

Consiglio dei ministri in riunione straordinaria
Il crollo del ponte Morandi di Genova
Il crollo del ponte Morandi di Genova
Genova, crolla ponte Morandi. Il camionista sopravvissuto: "Un boato e sono volato via"

Una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri, in prefettura a Genova, decreterà lo stato di emergenza per il crollo del ponte Morandi e proclamerà il lutto nazionale per le vittime, che potrebbe coincidere con funerali solenni da tenersi a Genova.

 

Intanto è salito a 39 il bilancio delle vittime, tre sono bambini. L’ultimo bilancio è del Viminale, che cita dati della Prefettura di Genova. Tra le vittime ci sono anche tre francesi. Si scava ancora per trovare i dispersi: nelle ultime ore sono state estratte altre due persone che non sono state ancora identificate. Restano 16 i feriti, di cui 12 in codice rosso.

 

«Ora la priorità è cercare le eventuali persone che ancora sono sotto le macerie, ma subito dopo inizierà un’altra fase molto critica che è quella di rimuovere questa diga artificiale che si è creata nel torrente Polcevera, e che rappresenta un pericolo concreto per la città». Così il direttore generale della Protezione civile Agostino Miozzo fa il punto sugli interventi dei prossimi giorni dopo il crollo del ponte a Genova. «I detriti vanno rimossi nei prossimi giorni, non nei prossimi mesi - spiega - perché se dovessero arrivare delle precipitazioni importanti, che in questa zona non mancano, ci potrebbero essere dei rischi per la popolazione». Ci sono poi altri due problemi che andranno affrontati velocemente: quello degli sfollati e quello della viabilità.

 

«C’è uno sforzo straordinario di tutto il Paese - dice Miozzo - e dobbiamo mettere in sicurezza tutta la zona per evitare ulteriore rischi alla popolazione». Quanto alla cause che hanno provocato il crollo, non si sbilancia. «È una ferita pesante per il Paese - si limita a dire - anche considerando che tutta l’Italia è attraversata da centinaia di ponti e viadotti. E questo è un problema di sicurezza viaria dell’intero paese che va risolto al più presto».

 

 

LE POLEMICHE. I vicepremier Di Maio e Salvini e il ministro delle infrastrutture Toninelli puntano il dito su Società Autostrade per il crollo del ponte Morandi a Genova. «I responsabili hanno un nome e un cognome e sono Autostrade per l’Italia - afferma Di Maio - Deve fare la manutenzione e non l’ha fatta. Prima di tutto si dimettano i vertici». E inoltre «è possibile, in caso di inadempienze, ritirare la concessione e far pagare multe fino a 150 milioni di euro». Di Maio ha poi assicurato che «attingeremo da fondi straordinari per assicurare la viabilità ai cittadini».

 

Le dimissioni dei vertici di Autostrade e la revoca della concessione sono state evocate anche da Toninelli, e sulla stessa linea è Salvini: «Questo disastro non resterà impunito, daremo risposte urgenti. La revoca delle concessioni è il minimo che ci si possa aspettare. Autostrade deve spiegare agli italiani perchè non ha fatto il possibile per reinvestire una parte degli quegli utili in sicurezza».

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