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Brescia

Molotov contro il centro vaccinale, indagini per eversione. «Ma noi non ci fermeremo»

Brescia, molotov contro centro vaccinale. Direttore Spedali Civili: "Non ci fermeremo"

Due bottiglie incendiarie, due fiammate. Una persona sola a lanciarle e un gesto che avrebbe potuto fare enormi danni. Un gesto compiuto contro quello che in questo momento è molto più di un punto di riferimento sanitario per la città: il centro vaccinale di via Morelli, il luogo dove affrancarsi dal rischio di contrarre il coronavirus. Il lancio delle due bottiglie incendiarie è avvenuto ieri mattina all’alba, poco prima delle sei, circa un quarto d’ora prima che arrivasse il personale sanitario.

L’allarme è stato dato alle 6.15 quando una delle due bottiglie incendiarie aveva già danneggiato una porzione triangolare, alta poco più di un metro, della tensostruttura adibita a punto ristoro, ad alcuni metri dal cancello d’ingresso del centro. E proprio chi ha dato l’allarme ha contribuito a far sì, con i vigili del fuoco, che il principio d’incendio non si estendesse ulteriormente alla tensostruttura. Un incendio di piccole dimensioni grazie al fatto che la tensostruttura è fatta di materiale idoneo a contenere gli effetti delle fiamme. In caso contrario anche in poco tempo i danni sarebbero stati certamente molto gravi. Le fiamme in ogni caso non hanno oltrepassato il pannello interno alla struttura e sono state in breve tempo spente dai vigili del fuoco. Non sono quindi stati raggiunti i vaccini e nemmeno il materiale interno. La seconda molotov è finita sull’asfalto, ad alcuni metri dal punto ristoro e non ha provocato danni. Un lancio decisamente impreciso quest’ultimo che evidenzia un gesto compiuto con estrema velocità, forse per la paura di essere sorpresi. Ma si tratta anche di un gesto che è stato ripreso dalle telecamere installate nella zona. Ci sono le immagini: c’è quella della persona che lancia, ci sono le due fiammate.

E c’è poi la fuga a piedi, con ogni probabilità, verso un’auto parcheggiata non molto lontano. Nelle prime immagini non si vede però alcuna vettura. Le telecamere quindi in questa vicenda sembrano destinate a recitare un ruolo molto importante. Anche perchè nella zona ce ne sono diverse. In procura è stato aperto un fascicolo, per ora contro ignoti, le indagini sono coordinate dal pm Francesco Carlo Milanesi, dell’antiterrorismo e condotte dai carabinieri, intervenuti con il Nucleo investigativo del comando provinciale e con la Scientifica. Proprio la Scientifica è stata impegnata per ore nei rilievi e nel raccogliere reperti la cui importanza è certamente notevole. L’inchiesta, relativa a «finalità eversiva», è stata aperta per danneggiamento seguito da incendio e detenzione e porto d’armi da guerra, trattandosi di materiale esplodente. Tra gli ambienti in cui si indaga anche quelli dei No-vax e l’area anarchica. Gli accertamenti dei carabinieri sono stati svolti senza che le vaccinazioni subissero ritardi, se non di qualche minuto. Ma, in una simile vicenda, evidentemente, ricoprono un ruolo decisivo anche i vigili del fuoco. Questo, non solo per domare le fiamme, ma anche per tutti gli aspetti relativi all’individuazione del liquido infiammabile utilizzato all’alba di ieri in via Morelli. Da questo punto di vista molto prezioso è destinato a rivelarsi l’apporto del Nucleo Investigativo Antincendi. Vigili del fuoco specializzati nel risalire alle cause degli incendi a cui si ricorre, non solo, ma in modo particolare quando c’è il dolo.

Dalla loro attività e dalla repertazione della Scientifica dei carabinieri arriveranno gli elementi su cui lavorerà la procura. E nel pomeriggio, su disposizione della Prefettura è arrivato, in via Morelli, per il servizio di vigilanza 24 ore su 24 sul centro vaccinale, anche l’esercito.

 

 

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