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Il Tar di Trento sospende l'uccisione degli orsi Jj4 e Mj5. «Pericolosità non provata»

«La vita degli orsi per ora è salva», ha commentato la Lav che ha presentato il ricorso. La sentenza definitiva il 14 dicembre
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Il Tar di Trento ha sospeso l’ordinanza di abbattimento degli orsi Jj4 e Mj5 fino alla sentenza definitiva del prossimo 14 dicembre. Per il Tar la pericolosità di Jj4, ritenuta responsabile dell'uccisione del runner di 26 anni Andrea Papi nei boschi del Monte Peller, in Trentino il 5 aprile scorso, non è stata pienamente accertata. Catturata nella notte tra il 18 e il 19 aprile, attualmente si trova in uno dei recinti per orsi del centro di Casteller.  

L'esemplare Mj5, un orso maschio del peso stimato di oltre 300 chilogrammi che il 5 marzo, ha aggredito in valle di Rabbi un escursionista di 39 anni.

Sospeso l'abbattimento di Jj4 e Mj5. La Lav li trasferirà in un luogo sicuro

«La vita degli orsi per ora è salva», ha commentato la Lav, che ha presentato ricorso contro le ordinanze di abbattimento assieme ad altre associazioni come Enpa e Oipa. La Lega depositerà l'approfondimento richiesto per portare in salvo gli animali in un rifugio sicuro, sostenendone interamente le spese.

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Il parere dei giudici: «Pericolosità non provata»

«Sebbene vi sia motivo di ritenere che l'aggressione del giovane Andrea Papi sia dipesa dalla presenza di cuccioli al seguito dell'orsa - aggiungono - tuttavia non v'è traccia degli accertamenti posti in essere dalla Provincia al riguardo, perché non è stata prodotta in giudizio la documentazione richiesta (...) tanto più necessaria se si considera che anche il consulente di parte nella propria relazione, a seguito dell'esame autoptico effettuato sul cadavere del giovane, ha evidenziato la necessità di ulteriori verifiche».

«La misura dell'abbattimento consegue all'affermazione della pericolosità dell'animale, ma tale affermazione non trova spiegazione nell'impugnato decreto, né nei due pareri dell'Ispra» visto che «nel caso in esame non sono stati eseguiti seri accertamenti al riguardo», precisano i giudici amministrativi.

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Il Wwf ribadisce l'importanza della coesistenza uomo-orso

Il Wwf Italia se da un lato esprime la preoccupazione di garantire un benessere psico-fisico all’orsa Jj4, rinchiusa da settimane nel centro faunistico del Casteller «in condizioni di reclusione insostenibili», dall’altro ribadisce «l’importanza di concentrare attenzioni ed energie nel trovare soluzioni reali e condivise per la coesistenza uomo-orso in Trentino, per evitare che queste situazioni possano ripetersi in futuro. Garantire la sicurezza delle persone e diffondere una reale conoscenza dell’orso nelle aree di presenza di questa specie deve restare la priorità di tutti gli attori in gioco».

«La gestione dell’orso richiede un impegno nazionale, e la costruzione della coesistenza tra l’uomo e il plantigrado non può discutersi solo nei tribunali, come accade da troppi anni. Le responsabilità da parte della Provincia di Trento sono evidenziabili anche approfondendo la lettura del PACOBACE (Piano di Conservazione Interregionale dell’Orso Bruno sulle Alpi Centro-Orientali). Il Piano prevedeva infatti eventi di comunicazione ed educazione rivolti a residenti e turisti che in buona parte risultano inattuati. In questi anni nonostante il prevedibile aumento del numero di orsi, non si è lavorato per favorire l’espansione della popolazione in altre aree dell’arco alpino centro-orientale, come previsto inizialmente dal Progetto Life Ursus. E non si è lavorato in maniera efficace sulla prevenzione dell’insorgenza di comportamenti di abituazione e/o problematici negli orsi».

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