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Le elezioni

Exit poll: centrodestra avanti a Genova e Palermo, ballottaggi a Parma, Catanzaro e L'Aquila

Il centrodestra unito conquisterebbe al primo turno Genova e Palermo.

Mentre andrebbero al ballottaggio, Parma, Verona, Catanzaro e L’Aquila.

Con il centrosinistra in testa e unito nelle prime due città. In attesa dello spoglio, che partirà alle 14, in chiusura dei seggi arrivano i primi exit poll sulle sei maggiori città che sono andate al voto in questa tornata di comunali. E il risultato in ciascuno di questi grandi comuni è cruciale, sia per la tenuta delle coalizioni che per i destini delle leadership dei diversi partiti. Soprattutto per il centrodestra che, ad eccezione di Parma e Palermo, li governava.

A Genova, Marco Bucci, sostenuto dal centrodestra unito e da Iv per un totale di 9 sigle, la spunterebbe al primo turno con una forbice del 51-55%, su sette candidati, tra cui il principale contendente, Ariel Dello Strologo, a capo di una coalizione di centrosinistra (che ha preso tra il 36 e il 40%) con il M5s. Un "campo largo" su cui sono puntati i riflettori per il risultato 5s nel voto di lista, nella città di Beppe Grillo. Verso la vittoria al primo turno per il centrodestra unito anche a Palermo, nonostante le polemiche sulla scelta del candidato che ottiene tra il 43 e il 47%. Roberto Lagalla- secondo gli exit poll avrebbe superato il quorum (bastava il 40% grazie alla legge comunale) e surclassato il candidato del fronte progressista Franco Miceli che si fermerebbe al 27-31%. È un segnale in direzione dell’utilità dell’unità per Berlusconi, Meloni e Salvini, ma anche uno scoglio per il destino dell’alleanza Pd-M5s, pronti a indicare con le primarie un candidato unico per le prossime regionali.

A Verona la coalizione di centrodestra correva invece divisa: un vantaggio importante per il centrosinistra che, unito, surclasserebbe gli sfidanti andando al ballottaggio con Tommaso Damiani una forbice 37-41%. Il derby nella città scaligera ha visto Salvini e Meloni appoggiare il sindaco uscente di Fdi, Federico Sboarina (27-31%), mentre Fi ha deciso di sostenere Flavio Tosi (anche lui tra il 27-31%). Il centrosinistra si è unito sull’ex calciatore Damiano Tommasi che potrebbe sfidare, nel possibile ballottaggio, Sboarina o Tosi.

Anche questo risultato, chiama in causa in modo diretto la sfida interna al centrodestra con Salvini messo alle strette dalla concorrenza, anche nelle città del Nord, di Giorgia Meloni, e dalla pressione che gli arriva dall’interno del suo partito. Dovrebbe andare al ballottaggio anche l’Aquila tra l’uscente Pierluigi Biondi, sostenuto dal centrodestra ( e dato tra il 49 e il 53%) e Stefania Pezzopane, accreditata dagli exit poll di una forbice tra il 23 e il 27. Fallisce quindi al primo turno la scommessa del ’campo largò di centrosinistra a trazione Pd: riprendersi il capoluogo d’Abruzzo e scalzare l’uscente Pierluigi Biondi (retto da sei liste tra cui Lega), uomo forte di Giorgia Meloni. E va al ballottaggio anche Catanzaro con il civico Valerio Donato, avanti con il 40-44% e Nicola Fiorita sostenuto da Pd ed M5s (31-35). La tornata nel capoluogo calabro è tra le più paradossali di queste elezioni giocate in molti luoghi senza schemi: Lega e Fi, senza il loro simbolo, sostengono Donato, ex Pd, con grande fastidio di Enrico Letta che ha gridato al trasformismo. E di Giorgia Meloni che si è staccata dalla coalizione per candidare Wanda Ferro. Parma, era invece l’unica città dove già in partenza il Pd aveva qualche chance di affermarsi e gli exit, anche se si va al ballottaggio, sembrano confermare i pronostici, con un risultato che balla tra il 40 e il 44% . La città è stata governata per due mandati dall’ ex 5s, Federico Pizzarotti: lì il Pd sostiene Michele Guerra con la sinistra e con Italia Viva (ma non Azione di Calenda) e senza il M5s che non presentava una sua lista. Il centrodestra è andato al voto con Lega e Forza Italia a sostegno del vecchio sindaco, Pietro Vignali (ha raccolto tra il 19 e il 23%) , da una parte e con FdI, che appoggiava Priamo Bocchi, dall’altra (6-8%).

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