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La diretta del Governo

Conte: «Mai più classe pollaio»
Azzolina: «Scuola, luogo meno rischioso»

Conte, la diretta sulla scuola
Conte, la diretta sulla scuola
Conte, conferenza sulle scuole

«Sulla scuola stiamo facendo quello che non si è mai fatto in tanti anni, a partire dal piano di assunzioni di docenti e personale Ata, per gestire questo periodo di emergenza, abbiamo investito 2 miliardi in edilizia scolastica. Abbiamo usato queste risorse per proiettare la scuola nel futuro, per la scuola può essere un nuovo inizio». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso di una conferenza stampa. «Non vogliamo più classi pollaio, vogliamo una scuola rinnovata», ha aggiunto.

 

«A scuola ci sono delle regole, delle misure sanitarie, ma anche adulti preparati. La scuola è il luogo meno rischioso». Lo ha detto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi. «L’unica via - ha continuato - è garantire una grande alleanza con le famiglie. Dobbiamo essere tutti responsabili, anche fuori dalla scuola. La scuola ha bisogno di essere protetta il più possibile».

 

«Un istituto su tre ha avuto almeno un intervento, sono oltre 5.177 le aule in più ricavate, 4.812 quelle ampliate per un totale di quasi 10 mila aule. Abbiamo finanziato l’affitto di spazi esterni alle scuole trovando una soluzione alternativa alle aule comunque adatta alla didattica per oltre 200 mila studenti. Abbiamo investito sugli arredi recuperando in 2 mesi un ritardo di 20 anni». Così la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina in conferenza stampa.

 

«In questi giorni si sono fatte le immissioni in ruolo, questo fine settimane si faranno tutte le nomine per i supplenti. Non è quasi mai accaduto nella storia del Paese che i supplenti fossero nominati prima dell’anno scolastico», ha aggiunto la ministra. «Ora ci sono due step: la nomina dei supplenti ai quali non siamo riusciti a dare cattedre di ruolo. Una parte di questi 60mila posti che daremo in supplenza verranno dati ai ruoli. Poi ci sarà una seconda fase che riguarda 70mila in più, quell’organico legato all’emergenza», ha concluso.

 

«Ci attende un anno scolastico molto impegnativo, ci saranno difficoltà, ci sono già stati alcuni casi di positività, ce lo aspettavamo, le procedure sono state efficaci la scuola e la sanità sono tornate a parlare. È giusto ripristinare la normalità, la speranza il futuro. La scuola coinvolge 30 milioni di persone, è una macchina complessa». «Se dovesse capitare che un insegnante vada in quarantena si farà la didattica a distanza. Gli studenti non possono perdere giorni di scuola».

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