Nella chiesa inferiore del complesso di San Fermo Maggiore (via Dogana, 2) è custodita una delle più antiche immagini che ritraggono san Francesco d’Assisi. È un affresco del 1280 circa ed è attribuito a un pittore veneto.
La chiesa inferiore conserva ancora la sua impostazione originaria benedettina del 1065 caratterizzata da una pianta a croce latina con volte a crociera. All’interno sono state ricavate tre navate e quella centrale è divisa da pilastri minori. Il ritratto di san Francesco si trova sul lato destro della prima colonna che si incontra scendendo l’antica scala a due rampe (con accesso dal chiostro) ed è, con molta probabilità, tra i primi esistenti.
Francesco nasce a Assisi nel 1182e sarà canonizzato da papa Gregorio IX nel 1228. Papa Pio XII nel giugno 1939 lo proclamerà con santa Caterina da Siena, Patroni Primari d’Italia. Si celebra il 4 ottobre.
La tradizione legge la sua vita attraverso gli affreschi giotteschidella Basilica di Assisi. L’immagine più antica di san Francesco si trova nel monastero benedettino di Subiaco dove è custodita la grotta in cui il giovane Benedetto da Norcia visse un periodo da eremita. L’affresco che lo ritrae si ritiene sia stato dipinto durante il suo soggiorno nel 1223 e lo raffigura privo di stimmate e aureola.
Il ritratto di san Francesco attribuito a Cimabue e conservato nel Museo della Porziuncola (Basilica di Santa Maria degli Angeli a Assisi) è datato al 1290 circa. Risale al 1285-1288 circa, invece, l’affresco la Maestà di Assisi nella Basilica inferiore di San Francesco che raffigura la Madonna col Bambino in Maestà (su un trono) con gli angeli e san Francesco. Il ritratto è simile a quello dipinto sulla tavola conservata nel Museo di Santa Maria degli Angeli. Sono presenti i segni delle stimmate e fra le mani tiene un libro.
Le opere più antiche che ritraggono san Francesco sono di Bonaventura Berlinghieri e due sono state eseguite nel 1235. Tra queste, il San Francesco e storie della sua vita (una pittura su tavola) si trova nella chiesa di San Francesco a Pescia. È un dossale d’altare (forse la prima opera agiografica) e il Santo è raffigurato al centro affiancato da sei episodi della sua vita.
Il principale attributo simbolico iconografico legato al Santo sono le ferite alle mani, ai piedi e al costato. Saio e cingolo sono i distintivi dell’abito francescano e i tre nodi sono simbolo dei voti di povertà, castità e obbedienza.