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Ritratti di giovani romani (Via del Pontiere)

Ritratti di giovani romani (Via del Pontiere)
Ritratti di giovani romani (Via del Pontiere)
Ritratti di giovani romani (Via del Pontiere)

Quattro ritratti ci guardano da 2000 anni. È il rilievo (testimonianza della Verona Romana) che si trova in via del Pontiere sull’angolo dei giardini dedicati a San Josemaria Escrivà De Balaguer che custodisce in una serie di nicchie disposte su un piano orizzontale quattro busti dalle sembianze giovanili. È quanto rimane di un monumento funerario di particolare pregio e secondo uno stile più specifico dell’Italia centrale e datato alla prima metà del I secolo d.C.

Questo rilievo è un tipico esempio di reimpiego di materiali antichi, qui a uso decorativo. Il prelievo di materiale antico è una usanza che si diffuse a partire dall’età tardo-antica con un particolare interesse per le necropoli del passato che divennero una sorta di «cave» adatte al recupero di materiale edilizio.

Da questa pratica si possono desumere due principali metodi di reimpiego di materiali: uno di tipo distruttivo che recupera materiale con il fine di essere riutilizzato altrove per costruire altri edifici (questa attività comportava l’annullamento della funzione precedente), l’altro di tipo conservativo che ripropone il materiale recuperato ricollocandolo in un utilizzo somigliante a quello per cui era stato pensato all’origine.

Un caso frequente di reimpiego si trova nelle costruzioni a carattere religioso. In alcune basiliche cristiane le colonne che dividono le navate sono quasi interamente materiale recuperato e ricollocato seguendo una propria estetica che tiene conto di ogni caratteristica come il colore o le decorazioni.

Marco Cerpelloni

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