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La Chiesa di San Benedetto al Monte e il Capitolium

La Chiesa di San Benedetto al Monte e il Capitolium
La Chiesa di San Benedetto al Monte e il Capitolium
La Chiesa di San Benedetto al Monte e il Capitolium

La visita alla Chiesa di San Benedetto al Monte, superato il lato nord di Piazza Erbe (l’antico Foro Romano), è un viaggio nella storia. Una pagina unica del passato della città che attraversa i secoli. Lo scritto inizia sul territorio bresciano nel 758 quando per volontà dell’ultimo re longobardo Desiderio sorsero a Leno e a Brescia due importanti monasteri benedettini, il primo per i monaci e il secondo per le monache. I rapporti tra Leno e Verona sono inseriti in un documento datato 806 e nel 958 è riportata la presenza di una «Casa Sancti Benedicti de Leonis (dipendente dal monastero benedettino di Leno). Il complesso resterà ai monaci per altri centoventuno anni, poi sarà lasciato al clero diocesano. La chiesa sorge dove un tempo si trovava il Capitolium, un complesso della città romana eretto su un terrapieno artificiale e che comprendeva il tempio dedicato a Giove, Giunone e Minerva (la Triade Capitolina come riporta la storiografia del XIX secolo). L’edificio costruito nella seconda metà del primo secolo avanti Cristo era posto su una terrazza al di sopra del livello del Foro di circa 4/5 metri. Si trattava di una costruzione imponente con lati di circa 34 metri per 42 e formata da un triportico colonnato con al centro un santuario e al suo interno le tre cappelle dedicate alle divinità capitoline. Con molta probabilità fu proprio la Chiesa di San Benedetto a essere il primo fabbricato costruito sui resti del Capitolium e precisamente sull’angolo nord-est dell’area un tempo occupata dalla costruzione, sul lato del decumano minore (l’attuale via Emilei). Solo in seguito tutto lo spazio del Capitolium fu impegnato da nuovi edifici. Parti del complesso romano si leggono ancora scendendo nella cripta della chiesa che si mostra a pianta rettangolare (lunga 13 metri e larga 7) con due navate, volte a crociera, un abside semicircolare e murature in conci di tufo e pietra calcarea, mattoni in cotto e ciottoli. I capitelli sono lavorati e le colonne sono datate al IX secolo. A lato dell’ingresso si trova un pozzo archeologico da dove è possibile vedere le fondamenta del tempio capitolino. I primi lavori di sistemazione e restauro della cripta da parte della Soprintendenza risalgono al 1963 e al 1982. Nel 2011 si ebbero un nuovo scavo archeologico e ulteriori interventi, questa volta sostenuti da Cassa Padana Bcc e dalla rettoria di San Benedetto. I lavori saranno completati nel 2017 con il sostegno della stessa Cassa Padana di Leno.

Marco Cerpelloni

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