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SUL BENACO

Garda, la pioggia alza il livello del lago di un centimetro al giorno

Con 68 metri cubi al secondo nel bacino si può risparmiare acqua per l'estate. "Fino a luglio si potrà procedere senza problemi con gli usi irrigui"
Temporale sul lago di Garda fotografato dalla sponda di Gargnano e postato sul profili fb di Visit Garda da @persico411
Temporale sul lago di Garda fotografato dalla sponda di Gargnano e postato sul profili fb di Visit Garda da @persico411
Temporale sul lago di Garda fotografato dalla sponda di Gargnano e postato sul profili fb di Visit Garda da @persico411
Temporale sul lago di Garda fotografato dalla sponda di Gargnano e postato sul profili fb di Visit Garda da @persico411

Continuano a imperversare in questa prima settimana di giugno le atmosfere autunnali sulla riviera del lago di Garda, favorite nello specifico da condizioni meteo sempre incerte. In questi giorni l’alta pressione farà fatica ad avvicinarsi sull’Italia settentrionale e il bollettino del tempo anche nei prossimi giorni sarà ancora dominato dall’instabilità. Un quadro che di regola avrebbe dovuto manifestarsi mesi fa al termine dell’estate, ma come dicono gli esperti, i cambiamenti climatici sono ormai realtà acquisita.

Il livello del lago, di oggi e di ieri

Al netto delle malinconie tipiche del mese di novembre, sorridono - almeno nello specifico gardesano - i livelli del lago, in netta ripresa dopo mesi di "gramizie" varie e assortite: da oltre una settimana si «viaggia» alla media di un centimetro al giorno in più grazie agli affluenti che scaricano adesso nel bacino circa 68 metri cubi al secondo di acqua. Possibile farne scorta in vista di tempi più difficili. Chi l’avrebbe mai immaginato ad inizio aprile quando tutti nel comprensorio dell’asta Sarca-Garda-Mincio guardavano con preoccupazione all’imminente apertura della stagione irrigua, fissata all’11 aprile? A quell’epoca il lago oscillava da settimane tra i 44 e i 48 centimetri sopra lo zero idrometrico di Peschiera (livelli «accettabili» solo a fine estate) e c’era molta apprensione tra i Consorzi di Valle e la Comunità del Garda per riuscire a conciliare gli utilizzi agricoli dell’acqua del lago con gli altri usi plurimi: idropotabili in primis, e poi a ruota quelli turistici, di balneazione, navigazione e ambientali.

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Rientrate le preoccupazioni da emergenza siccità

In meno di un paio di mesi invece le preoccupazioni hanno sgomberato il campo all’ottimismo: i livelli sono praticamente raddoppiati aumentando in poco tempo fino a +97 centimetri, misura registrata ieri mattina alle 10. Ben 15 centimetri in più dello scorso anno alla stessa data. Mai come in questo caso si tratta di manna dal cielo, al punto tale che anche stavolta, come avvenuto in occasione dei tre precedenti tavoli regionali andati in scena a fine mese per programmare le azioni a contrasto della siccità, il piano predisposto per «gestire» i deflussi è stato inaspettatamente, felicemente, stravolto dal meteo. Il risultato?

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Gli invasi irrigui

In questa prima settimana di giugno all’edificio regolatore di Salionze gli scarichi di acqua del lago verso le campagne del Mantovano vanno addirittura «controcorrente». Grazie alle piogge infatti la portata di acqua per gli usi irrigui invece di aumentare, diminuisce, passando dai 29 metri cubi al secondo dell’1 giugno, ai 18 metri cubi concordati domenica sera alle 21. Per risparmiare ancora acqua per l’estate. «Stante la situazione attuale, fino a luglio si potrà procedere senza problemi con gli usi irrigui – commenta soddisfatto il segretario generale della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa -. Ci sono ancora poi i mesi di agosto e settembre ma a differenza degli altri anni adesso c’è più oculatezza al risparmio delle acque del lago attraverso la concertazione con i Consorzi di valle. Apprezziamo anche la loro sensibilità al risparmio di acqua per il futuro. Possiamo tranquillamente affermare – chiosa Ceresa – che la stagione irrigua nel 2023 non è praticamente ancora iniziata. È tale infatti quando dall’edificio regolatore di Salionze escono almeno 40/50 metri cubi al secondo. Evento che fino ad oggi, dall’11 aprile, data ufficiale dell’inizio della stagione irrigua, non è mai avvenuto». 

Luciano Scarpetta

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