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Il locale in via Lebertà a Cerea

Il gelato di Dolores
tra storia e passione
«Più forti della crisi»

Dolores Bedin
Dolores Bedin
Dolores Bedin
Dolores Bedin

La gelateria «Dolores» a Cerea è un punto fisso per giovani e famiglie della pianura veronese e da oltre trent’anni con coni, coppe e coppette delizia i propri clienti.

 

Ad avviare l’attività è stata Dolores Bedin, originaria di Bolzano e arrivata a vivere nella Bassa ancora giovane. Faceva l’operaia e viveva a Roverchiaretta, frazione di Roverchiara, ma fin da piccola aveva un sogno: quello di aprire una pasticceria. E così ha iniziato ad informarsi sui costi per l’avvio dell’attività. «Erano troppo alti, ci volevano 400 milioni di vecchie lire tra macchinari e locale», esordisce Dolores, «così con mio marito abbiamo ripiegato su una gelateria che aveva costi d’avvio inferiori». Il 17 maggio 1987 in via XXV Aprile viene inaugurato il primo locale, una gelateria d’asporto con coni e coppette d’asporto aperta durante la bella stagione.

 

«Avevo 27 anni e da sei mesi era nato Luca, il mio primo figlio che oggi lavora nel campo della gelateria all’estero, tutti parlavano della crisi del Mobile d’arte che aveva colpito Cerea, pensavamo che fosse una pazzia aprire una gelateria, la gente non aveva soldi per un gelato», ricorda Dolores. L’attività ebbe successo tanto che nel 2001 decise di compiere un ulteriore passo: quello di aprire un locale con posti a sedere. Nasce così in via Libertà l’attuale gelateria «Dolores». «L’abbiamo inaugurata il 29 giugno 2001», racconta Dolores, «e da allora non ci siamo più fermati. Ho partecipato a numerosi corsi con maestri pasticceri e affinato le mie capacità soprattutto nella lavorazione del cioccolato artigianale, la gente in tutti questi anni ci ha dato una risposta più che positiva, siamo davvero contenti di quanto fatto». Oltre ai gusti classici, dalla cioccolata alla nocciola passando per fragola e limone, Dolores sfoga la sua creatività anche con altri gusti e creazioni che lasciano a bocca aperta i suoi avventori. Dalla variegatura di cereali croccanti e granella d’amaretto e scaglie di cioccolato allo yogurt delle Alpi, un variegato con salsa di mandorle e miele con noci, pistacchi, nocciole e cioccolata, per citarne alcuni.

 

In tutto ciò non manca nemmeno un occhio di riguardo per gli intolleranti al lattosio e ai celiaci. «Negli anni abbiamo aumentato l’offerta, oggi oltre ai gelati facciamo anche aperitivi, caffè, cioccolata, crepes, torte e molto altro ancora.

 

Nel 2015, la gelateria ha subito anche un restyling interno. «La sera della riapertura abbiamo avuto più di 3.500 visitatori, è stato incredibile», confida Dolores che oggi nella gestione dell’attività è aiutata da Nicola, il suo secondo figlio che nel laboratorio dell’attività si occupa oggi della produzione e mantecatura del gelato.

 

L’idea di lanciare un concorso tra gelateria a Dolores piace, lo ritiene «un modo per aiutare le attività colpite dal Coronavirus». «In alta stagione ho una quindicina di dipendenti», osserva la titolare, «quest’anno sono la metà, purtroppo il Covid-19 si è fatto sentire, ma nonostante tutto andiamo avanti senza fermarci». Sì, perché il Coronavirus ha colpito con forza ma non abbattuto Dolores e i suoi collaboratori. «Qui non ci fermiamo mai, siamo aperti tutto l’anno, c’è sempre qualcosa da fare e fortunatamente l’affetto della gente non è mai mancato», conclude Dolores.

Francesco Scuderi

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