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L'azienda veronese al Vinitaly

Allegrini guarda
al Giappone con
Cracco e Masuyama

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Sebastiano Barisoni (da sin.), Carlo Cracco e Marilisa Allegrini
Sebastiano Barisoni (da sin.), Carlo Cracco e Marilisa Allegrini
Galà a villa Allegrini dedicato al Giappone (Madinelli)

Attenzione rivolta ai mercati orientali e al Giappone in particolare, come esempio di partnership virtuosa: «L’Occidente incontra l’Oriente» è il tema del Vinitaly 2019 di Allegrini, che ha presentato a Milano, all’hub di Identità Golose, la nuova edizione della fiera in programma a Verona dal 7 al 10 aprile. Allegrini, che esporta oggi in oltre 80 paesi nel mondo, sceglie la contaminazione per raccontarsi nel 2019. Mentre i mercati tradizionali, come gli Stati Uniti, vivono un momento di assestamento, Giappone, Corea del Sud, Hong Kong e Singapore dimostrano vitalità e dinamismo. «Il vino è simbolo di incontro», ha spiegato Marilisa Allegrini, intervistata da Sebastiano Barisoni (Radio 24). «La direzione del nostro sguardo ha raggiunto l’Oriente, con il desiderio di comprendere cosa accade quando la cultura occidentale incontra quella orientale. L’incontro è anche quello con Milano e Identità Golose, con cui ci lega una collaborazione tra eccellenze dell’enogastronomia.

 

E poi quello con Carlo Cracco, a cui quest’anno abbiamo affidato la cucina di Villa Della Torre per le cene di gala durante Vinitaly. Carlo si occuperà anche dei pranzi che serviremo ai nostri amici e partner allo stand in fiera». «Il vino rappresenta valori comuni e suggerisce nuovi rapporti commerciali», ha concluso la presidente del gruppo Allegrini, «ma anche di amicizia. Noi che, come imprenditori del vino, abbiamo viaggiato molto, sappiamo che non c’è niente di meglio delle contaminazioni culturali per sviluppare anche il business individuale». «La collaborazione con Allegrini nasce sul Monte Bianco», ha ricordato Carlo Cracco, «dove abbiamo inventato assieme una cena lo scorso giugno. Ora torno a Vinitaly, che resta la manifestazione leader del settore, con un menu ispirato ai contatti tra cucina italiana e giapponese». La presentazione è stata accompagnata dai piatti dello chef stellato Michele Biassoni, del ristorante giapponese Iyo.

 

ETICHETTA D'AUTORE - E così l’etichetta della Limited Edition de La Grola, nel 40° anniversario dell’acquisto da parte di Giovanni Allegrini del vigneto icona della Valpolicella, parla giapponese, con la collaborazione dell’artista Hiroyuki Masuyama, che l’ha raccontato osservandolo e fotografandolo per 24 ore consecutive. «Tempo e spazio sono gli elementi base dell’intera opera di Hiroyuki Masuyama, le cui opere saranno in esposizione fino al 13 aprile negli spazi di Studio La Città, a Verona», spiega Caterina Mastella Allegrini. «Tutto gravita attorno a questi due concetti. Masuyama affianca e sovrappone il risultato di centinaia di scatti fotografici presi sui luoghi rappresentati, da un punto di vista fisso, in questo caso uno dei luoghi panoramici più spettacolari della Valpolicella». Dopo Milo Manara, Athos Faccincani, Arthur Duff, Wassily Kandinsky e Nazareno Rodrigues Alves, Leonardo Ulian, la collezione di etichette d’artista de La Grola si arricchisce così di una nuova collaborazione.

 

LO STAND - Anche lo stand di Allegrini (Padiglione 6, stand E5) sarà caratterizzato da un’iconografia giapponese, fatta di kanji e haiku. L’allestimento seguirà il tema «Nel segno del vino, senza confini», in omaggio ai tanti mercati e incontri che caratterizzano la vita della cantina.  Lunedì 8 aprile l’appuntamento sarà alle 10.30 in Sala Tulipano (Palaexpo, ingresso A1, piano -1), con «La Grola, storia di un cru leggendario», verticale di sette annate de La Grola, guidata da Franco Allegrini. Inoltre Allegrini sarà presente sabato 6 aprile a Opera Wine, al Palazzo della Gran Guardia, con l’Amarone 2013.