Il vice-Fresco è l’esperto della settimana

Chiecchi esalta Baldani: «Si completa ogni anno che passa» L’argento? Ha i guanti di Maragna «E Avesani meritava altre categorie»

Qui Virtus. Tommaso Chiecchi, vice di Fresco

Oltre trecento gettoni tra i professionisti, una carriera da allenatore in evoluzione: un lungo ciclo all'Ambrosiana, con vittoria dell'Eccellenza e ben quattro anni di D, l'esperienza a Caldiero, il successivo rientro tra i pro, mondo in cui è tornato la stagione scorsa, alla Virtus Verona, nelle vesti di vice di Luigi Fresco. Tommaso Chiecchi di talenti purissimi ne ha incontrati in abbondanza: da Del Piero, per citare un purosangue, affrontato da giocatore quand'era a Modena, in B, alle nuove leve che maturano nelle categorie inferiori. Terreno sul quale la sua Virtus è maestra nel pescare potenziali in emersione.

Mister, partiamo dalla sua squadra. La Virtus ha giocato un brillante girone d'andata ma qualcosa, ora, pare essersi inceppato. La chiave?
Compattare il gruppo e credere nel lavoro quotidiano. Episodi, infortuni e dettagli ci girano a sfavore. Quand'è così perdi certezze. Un risultato positivo ci libererà la mente. Siamo pronti a conquistare i punti che mancano alla salvezza.

Coi colori rossoblù virtussini ha avuto modo di vedere da vicino la maturazione di Faedo, Casarotto e Lonardi, giocatori partiti dai dilettanti e capaci di costruirsi un'opportunità nei professionisti. Il denominatore comune tra i tre?
L'umiltà, condizione fondamentale per aprirsi ad imparare. Se un giocatore viene notato vuol dire che ha delle doti. La serietà quotidiana fa il resto: tutti e tre si sono meritati di restare nei “prof” a giocarsi le loro carte.

Guardando all'alto dilettantismo, c'è un profilo che meriterebbe una chance tra i pro?
Nel calcio contano mille variabili, ma dico Nicolò Baldani del Caldiero. Si completa come giocatore ogni anno che passa, ho avuto modo di allenarlo. È anche la mia prima scelta nella giuria tecnica. In cima al podio della zona oro metterei lui.

Chi completa il terzetto dell'oro?
Nicolò Righetti del Vigasio: l'ho allenato, vincerà l'Eccellenza e sono felice per lui. Un grande lavoratore, sa come conquistarsi il posto e la fiducia. Poi Luca Menini al Montorio.

Un mister da panchina d'oro?
Pippo Damini del Vigasio, il campo sta parlando per lui. Ha fatto il vuoto in un campionato dove almeno quattro o cinque squadre partivano con le stesse credenziali. Non può essere un caso.

Scendiamo tra Promozione e Prima, il trio dell'argento?
In testa un gran bel portiere: Maragna della Belfiorese. Poi bomber Boseggia dell'Oppeano: davanti è sempre una sentenza. Insieme torneranno in Eccellenza. Infine Franchini del Quaderni.

Concludiamo con il podio della zona bronzo.
In testa punto ad occhi chiusi su Luca Avesani dell'Olimpia Verona: l'ho allenato all'Ambrosiana, uno dei più forti attaccanti che ho avuto. Meritava altre categorie. Poi Cinquetti del Cisano e Davide Sacco dell'Arbizzano.

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