Sta vivendo con grande entusiasmo una nuova vita calcistica il preparatore dei portieri del PescantinaSettimo, campionato di Promozione, Matteo Zambelli, che da quattro anni ormai è un uomo cardine, nella società rossoblù, del presidente Lucio Alfuso, suo ex compagno di squadra negli amatori nonché suo grande amico. Ma non tutti sanno che Zambelli vanta una storia del tutto particolare.
Da giocatore nei dilettanti veronesi non ha mai giocato neanche un minuto da portiere, in compenso in attacco garantiva gol in serie. A 12 anni, addirittura, aveva superato un provino con la Sampdoria, che cercava una punta di peso. Poi, d’accordo con i genitori, aveva deciso di declinare l’offerta per continuare a studiare a casa. Maistri Corrubbio, Chievo Paluani, Avesa. A.Consolini e Valpolicella le tappe della sua carriera da giocatore fino all’età di 33 anni. Poi dopo anni di gavetta come allenatore, Zambelli ha scoperto l’amore per il ruolo del portiere, diventando un bravo preparatore a Pescantina, dove abita. Gli danno una mano Patrizio Signorini e Matteo De Guidi. E oggi Zambelli ama alla follia il duro lavoro del portiere chiamato a salvare la propria squadra con le sue parate.
«Mi sono documentato studiando a lungo, per conoscere le tematiche legate al portiere, pragmatico e determinato a chiudere la propria porta. Un ruolo da guascone, come sono stato io, fuori dal campo. Amo molto i preparatori dei portieri spagnoli che si allenano con intensità a tempo di musica. Mi affascinano. Io però mi rifaccio, nei miei allenamenti, all’estro di due ex portieri come il belga Michael Preud’homme e il tedesco Peter Schmeichel. Ma non posso scordare il portiere del Verona dello scudetto, Claudio Garella».
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