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I PROTAGONISTI

Vino, pizza e passione. L’osteria La Benedetta vuole stupire ancora

Terzo posto nella sfida de L'Arena per il locale di Violante in via Stella «Affetto incredibile, mi portano i tagliandi compilati dai loro bambini»
Una famiglia nella ristorazione Camilla Tinazzi e Patrizio Violante nel locale di via Stella FOTO CHIAMENTI
Una famiglia nella ristorazione Camilla Tinazzi e Patrizio Violante nel locale di via Stella FOTO CHIAMENTI
Una famiglia nella ristorazione Camilla Tinazzi e Patrizio Violante nel locale di via Stella FOTO CHIAMENTI
Una famiglia nella ristorazione Camilla Tinazzi e Patrizio Violante nel locale di via Stella FOTO CHIAMENTI

Con suoi tavolini affacciati sulla centralissima via Stella, La Benedetta vino e pizza da un anno regala prelibatezze tipiche veronesi a turisti e residenti. Al timone dell’osteria saldamente in terza posizione della classifica del locale dell’anno de L’Arena è l’attività guidata da Patrizio Violante e la compagna Camilla Tinazzi. Gestito dalla coppia è inoltre anche una seconda osteria, la Cantina di Romeo in via Arche Scaligere. «Faccio questo lavoro da 27 anni», racconta Patrizio, «è una tradizione di famiglia quello di lavorare nella ristorazione. Gestiamo infatti anche l'Osteria dal Cavaliere con mio fratello Antonio, e il bar Arsenale». Un mestiere, quello dell’oste, che si tramanda quindi di generazione in generazione e che ambisce a tenere vivo il patrimonio culinario della città. Ultimo arrivato in famiglia, il progetto dell’Osteria La Benedetta si è fatto strada in un periodo delicato: «L’idea è nata un anno fa durane il lockdown. Tutti i nostri locali erano chiusi e ci sentivamo impotenti di fronte a quello stava succedendo. Notammo che le tipologie di locali che più funzionavano al tempo erano le pizzerie, i ristoranti di sushi e le hamburgherie. Non avevo nulla di tutto ciò, tranne due bambine da mantenere. Ecco allora l’idea dell’osteria vino e pizza». Restando legati al tradizionale formato dell’osteria che caratterizza i locali della famiglia Violante, a fare il suo ingresso è ora l’elemento della pizza, «preparata con una lievitazione di quasi 48 ore. Come di nostra produzione è anche il pane per i nostri cicchetti, ne offriamo ben dieci tipi, con la polenta a farla da padrona e che si accompagna a baccalà, luccio, soppressa, funghi, gorgonzola e tanti altri sapori del luogo».

Vino e amore Infine l’ultimo tassello, il vino: «Proprio come negli altri nostri locali, anche qui offriamo più di 1200 etichette». Nuovi piatti, dunque, sempre però accompagnati da un elemento cardine, la territorialità. «Il prosciutto di Montagnana, lo speck La Casara Roncolato, la mozzarella veronese. E poi piatti rappresentativi della nostra città come polenta o guancia con la pastisada», spiega Patrizio, «la territorialità è uno dei valori fondamentali che vogliamo portare avanti insieme a quello della famiglia». Quella de La Benedetta è composta anche da «due giovani ragazze in sala, due pizzaioli, un aiuto lavapiatti e poi Tabita, che lavora con noi da cinque anni ed è la nostra punta di diamante». Una passione per il proprio lavoro che si è poi spinta oltre i tavoli dell’osteria e ha raggiunto anche chi nella centrale via Stella ci abita e che ha voluto ricambiare l’affetto verso i titolari del locale compilando quanti più tagliandi possibili per candidare il proprio posto del cuore al concorso «Le signore che abitano qui lungo la via mi portano i tagliandini e mi raccontano che i figli le aiutano a compilarli», racconta mentre mostra la foto dei bimbi intenti a scrivere il nome del suo locale sulla scheda, «non avrei mai pensato una collaborazione del genere. Sentiamo davvero forte il loro affetto e non potremmo essere più felici».

Francesca Maria Chiamenti