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Il locale dell'anno 2022

«Pikaciccio Ciclostaria», un nome un programma. L'unione di tante sfumature e un solo obiettivo

E' una delle attività che hanno deciso di partecipare al concorso de L'Arena "Il locale dell'anno"

«Pikaciccio Ciclostaria». Un nome un programma. L'unione di tante sfumature e un solo obiettivo: far sentire a casa tra sorrisi e buona cucina. Ed è proprio la famiglia allargata che questo locale è riuscita a creare ad aver voluto candidare il Pikaciccio nel concorso de L'Arena "Il locale dell'anno", che permette di votare le attività d'eccellenza della provincia. E tra i più votati vi è proprio il Pikaciccio. Gestito da Cristiana Faccioli, cinquant'anni, e il compagno Stefano Miglioranzi, quarantanove anni, il locale ha aperto nel febbraio del 2022 nel quartiere Borgo Venezia. «Ciclostaria era il nome del locale a tema biciclette che c'era prima», spiega Cristina. «Anni fa - aggiunge Stefano - mentre eravamo in vacanza a Malta abbiamo scritto su una foglia i nostri soprannomi: Pika, il nomignolo con cui la chiamo che arriva da Pikachu, il personaggio dei cartoni, e poi Ciccio che sono io. Abbiamo capito subito che dalla loro unione sarebbe nato il nome del nostro futuro progetto».

Tra viaggi e cucina Un ambiente caldo e colorato, quello in cui i due compagni di vita e attività accolgono i loro clienti e una storia fatta di cucina e viaggi che parte da lontano. Non solo infatti osteria, tra le sfumature che compongono il Pikaciccio, ma anche street food, catering e home restaurant. «Avevamo due lavori completamente diversi - racconta Stefano - io in una ditta di carpenteria e lei era commerciale estero ma ci eravamo stancati e volevamo fare qualcosa che ci permettesse di stare insieme. Così nel 2018 abbiamo aperto un blog di viaggi e ricette, agganciato una roulotte al nostro Volkswagen T4 e girato tutta l'alta Italia. È nata così la nostra avventura nello street food».

Dallo street food alla casa Polenta con stracotto d'asino o con trota, canederli, panini gourmet con prodotti tipici e poi il fiore all'occhiello del Pikaciccio, il cheese musso: panino laugen tedesco, cipolla, stracotto d'asino e formaggio monte veronese fuso. Una chicca che è valsa ai due veronesi una puntata dedicata a loro e al loro panino nel programma "La ricetta del cuore" sul canale Food Network. Poi però a bloccare il loro food truck arriva il Covid. «Non abbiamo smesso di credere nel nostro sogno, ci siamo reinventati con il delivery, entrando nelle Cesarine in Veneto - antica rete di cuoche casalinghe che aprendo le porte di casa promuovono la cucina tradizionale (ndr) - e abbiamo avviato il nostro home restaurant, ospitando turisti dall'Italia e dall'estero. Una volta tornati a casa, ci mandavano i video dalle loro cucine mentre replicavano la nostra ricetta. Una grande gioia per noi».

Gioia che, con il calare delle restrizioni causa pandemia, è raddoppiata con l'apertura del locale. «Qui puoi bere qualcosa in compagnia, scherzare e ballare insieme quando c'è la musica. Ci si da subito del "tu" perché è un ritrovo familiare», spiega Carla, 87 anni avvolti in un completo blu sgargiante e cliente fissa del locale.

Giochi e allegria «Questo è proprio il nostro spirito - racconta Cristina - Il Pikaciccio è impostato come una casa, un'antica osteria in cui mangiare piatti tipici del Veneto e Trentino Alto Adige, gustare prodotti artigianali o bere un buon vino mentre giochi a scacchi, a domino o a carte». Travi e mobili di legno robusto raccontano così di Merano, città natale di Cristina. I quadri di famiglia alle pareti, i piccoli oggetti di arredo regalati dai clienti e le scritte lasciate proprio da loro sulla parete azzurra parlando di una «grande famiglia allargata che crede in noi e ci regala un affetto enorme, non potremmo essere più grati». .

Francesca Maria Chiamenti