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SOTTO I RIFLETTORI

Boscomantico in alto «Da sogno a realtà»

Il locale di Berra e Donadel di fianco all'aeroporto «Segreti? Più che dipendenti qui sono tutti amici»

«Ho fatto del mio sogno la mia realtà». Queste le parole che Alessandro Berra sceglie di dedicare al suo Ristorante Boscomantico. Posto accanto all’omonimo aeroporto, del quale si può sbirciare l’affascinante atterraggio in pista di elicotteri e paracadutisti comodamente seduti ai tavolini del locale, il noto ristorante veronese entra di diritto nella rosa dei candidati al concorso “Il locale dell’anno”. Un passato, quello di Alessandro, che aveva ordini differenti. «Venivo dal mondo dell'elettronica, avevo un laboratorio di assistenza tecnica», spiega il titolare, «ma la passione per la ristorazione era forte e nel fine settimana lavoravo in questo campo. Quando si è presentata l’occasione l’ho colta al volo». Nel 2017 le sorti del ristorante e del suo futuro titolare si incrociano: «Al tempo gestivo il ristorante del tennis club lì accanto, ora dismesso. Un giorno mi è capitò di fermarmi all'aeroporto. Ricordo che sono entrato a bere un caffè nel bar-trattoria a gestione familiare che vi era prima che rilevassi il locale. Il posto era piccolo ma c’era davvero molta gente, così mi vennero subito molte idee su come l’avrei voluto trasformare. Ci vedevo un grande potenziale inespresso».

Occasione da non perdere. Circa un anno più tardi la notizia della scelta delle titolari del ristorante di lasciare la propria licenza. Ecco allora l’occasione per Alessandro. Le molte idee per migliorare il locale e tanti colloqui con imprenditori della città hanno infine condotto Alessandro da Lorenzo Donadel, «il mio attuale socio e titolare del Lollo's Group - società ristorativa veronese che vanta la gestione di nove locali - l'ho invitato a vedere il posto, che all’epoca era completamente abbandonato e da lì è partito tutto. Con molta sfrontatezza ci siamo lanciati in questa avventura. Il 28 maggio 2018 siamo partiti e oggi gestiamo orgogliosamente questo garden con serra riscaldata in inverno e raffrescata d'estate in cui organizziamo cenoni, eventi, meeting e tanto altro». Pasta fatta in casa, pizza, carne alla brace e lounge bar, il tutto in una location suggestiva con affaccio sulla pista dell’aeroporto resa ancora più speciale dalla vera anima del ristorante, quella che Alessandro è ormai abituato a chiamare la sua «seconda famiglia».

Come una grande famiglia Una trentina di dipendenti che uniti da un legame che supera quello lavorativo: «Siamo amici, confidenti, collaboratori. Usciamo a cena tutti insieme con le famiglie, ci divertiamo. Credo che questo spirito venga percepito anche dai nostri clienti. Sono convinto che il tempo sul luogo del lavoro bisogna spenderlo con serenità e allegria, e con i miei colleghi facciamo proprio questo. Ho giocato a calcio per tutta una vita e il mio credo calcistico mi ha insegnato che la squadra vincente è quella affiatata e che respira l'aria della famiglia, proprio come nel mio staff», va avanti il titolare dell’attività protagonista della sfida per il locale dell’anno. Un sogno divenuto realtà, dunque, per Alessandro. Una passione che è riuscita a trovare la sua strada e combinarsi con la determinazione e il lavoro fondamentale del gruppo. «Tutto questo non sarebbe stato possibile però senza il mio socio Lorenzo. Mi ha insegnato molto e continua a farlo ancora oggi. Ho incontrato tanti imprenditori ma nessuno aveva la voglia, l'entusiasmo e la pazienza che ha avuto lui nell'accompagnarmi in questa avventura e ne sono davvero grato». •. F.M.C.