<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Aziende agricole
di under 35
in calo

Piergiovanni Ferrarese
Piergiovanni Ferrarese
Piergiovanni Ferrarese
Piergiovanni Ferrarese

I passaggi generazionali in agricoltura sono sempre meno frequenti. A dirlo sono i dati della Camera di commercio, che costituiranno il punto di partenza di un approfondimento organizzato dai giovani di Confagricoltura sabato 1 febbraio in fiera, in sala Puccini, in occasione di Fieragricola.

 

I numeri, aggiornati a settembre 2019, dicono che le imprese condotte da agricoltori con meno di 35 anni nel Veronese sono 799. Un numero che è più basso di quello relativo al 2018, che era pari ad 814 e che aveva segnato una leggera ripresa rispetto a quello dell'anno precedente, ma che è perfettamente in linea con il trend registrato negli ultimi 10 anni. Dal 2011 al 2019 il numero delle imprese agricole condotte da giovani sono calate del 6,5%, passando da 855 a 799. Il dato da un lato rispecchia la contrazione delle imprese agricole scaligere, scese dalle 17.483 del 2011 alle 15.537 del 2019, ma dall'altro fotografa la difficoltà di fare impresa dei giovani, che è dovuta a molteplici fattori, compreso il delicato passaggio di mano delle tenute agricole dai fondatori alla generazione emergente.

 

Il convegno, intitolato «Il passaggio generazionale in concreto» sarà aperto Giulio Manzotti, presidente giovani di Confagricoltura veneto e dal suo omologo veronese Piergiovanni Ferrarese, ed avrà come relatori Andrea Carlini, di Anga Mantova, Alberto Tealdi, presidente della commissione agricoltura dell'Unione giovani dottori commercialisti, Alessandra Caputo, già presidente dell'Unione giovani dottori commercialisti di Mantova ed Elena Accorroni, responsabile fiscale di Confagricoltura Verona. A chiudere saranno Pietro Spellini, presidente dei pensionati di Confagricoltura Verona e Francesco Mastrandrea, presidente nazionale dei giovani del sindacato.«Secondo i dati nazionali di Unioncamere un'impresa giovanile su tre chiude i battenti nei primi cinque anni di vita e di queste quasi la metà non supera il biennio», sottolinea Ferrarese.

 

Il quale spiega che serve un patto generazionale, che porti ad un'integrazione dei ruoli di padri e nonni con quelli dei figli. «Solo in questo modo», precisa Ferrarese, «si potrà fermare l'emorragia delle imprese agricole, che porta solo un'azienda su dieci a sopravvivere alla terza generazione, mentre la percentuale delle imprese che supera il primo passaggio generazionale varia tra il 25% e il 31%».«Bisogna smettere di rincorrere immagini fiabesche di giovani che da zero si inventano il mestiere dell'agricoltura, c'è invece la necessità la Regione finanzi i progetti seri, sostenendoli negli anni», rimarca Manzotti.

Suggerimenti