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COMMESSI DELL’ANNO

Salami, formaggi
e risate i primi
voti per Antonino

Tra le prime storie dell’iniziativa, quella di un quarantaseienne arrivato in Lessinia 11 anni fa
Antonino Giallo tra i salami del salumificio Gaspari a San Francesco di Roverè
Antonino Giallo tra i salami del salumificio Gaspari a San Francesco di Roverè
Antonino Giallo tra i salami del salumificio Gaspari a San Francesco di Roverè
Antonino Giallo tra i salami del salumificio Gaspari a San Francesco di Roverè

«Passa tutto dalle mie mani. Per questo sono orgoglioso di quello che faccio e lo mostro con piacere ai clienti». Si chiama Antonino Giallo, vive a Velo Veronese da 11 anni e lavora in un piccolo negozio di salumi e formaggi immerso nel verde della Lessinia. A San Francesco di Roverè prepara salumi, carni ma anche formaggi. Tra l’altro è proprio quello dei formaggi il mondo da cui proviene uno dei primi protagonisti dell’iniziativa de L’Arena che punta i riflettori su commesse e commessi di città e provincia. Prima di arrivare a Verona, infatti, lavorava in un caseificio. Ma è stata l’amicizia con Riccardo Gaspari, il figlio dei proprietari dello storico negozio a San Francesco, a coinvolgerlo nella nuova attività. I due lavorano insieme da più di tre anni, in quell’angolo di Lessinia dove tutto sembra fermo nel tempo. Sembra, perchè come assicura Antonino: «Il negozio è nuovo e moderno». È simpatico, gentile nei modi. Facile capire perché siano già arrivati voti per lui: tra i primi ad essere consegnati nella redazione di corso Porta Nuova 67, e chissà se basteranno per inserirlo tra i migliori delle classifiche, che verranno pubblicate sul giornale già a partire dalla prossima settimana. Ad un occhio attento, però, non sfuggirà il fatto che il nome di Antonino possa rievocare qualcosa. «Mi avevano votato anche lo scorso anno. Circa 200 preferenze in tutto, non ricordo di preciso. Ma sono comunque attestati di stima e affetto», spiega. «Ho seguito l’iniziativa sia la scorsa edizione che quella appena iniziata, ma non sapevo che qualcuno avesse già iniziato a scrivere il mio nome sui tagliandi», dice divertito. Ed è sincero, genuino. C’è da crederci quando ribadisce di essere all’oscuro su chi possa averlo scelto come commesso preferito. «Mi piace molto il mio lavoro. Non mi pesa per niente. Qui si viene con tutte le condizioni atmosferiche», aggiunge. Magari sarà proprio questa dedizione ad aver fatto breccia nei suoi nuovi compaesani. Non è originario della Lessinia, ma il suo soprannome fa capire al volo quanto ormai faccia parte di quelle comunità. Di come sia integrato: ormai Antonino è a tutti gli effetti uno di loro. «Qui mi chiamano “ciacòlon”», prosegue. Appellativo che fa capire tante cose. La sua indole in primis. «Parlo sempre con i clienti, c’è un bel rapporto», sostiene. «La nostra è una clientela vasta. Siamo quassù, ma arriva gente anche dalla Bassa. Da Legnago, ad esempio, salgono apposta per prendere i nostri salami o formaggi». La gente che frequenta il negozio, spiega ancora il commesso 46enne, ha una certa età. Ma aggiunge: «Ci sono anche i ragazzi che vengono qui prima di una festa o a Ferragosto per prenotare la carne da usare per le loro grigliate». E ancora: «La Lessinia è sempre più gettonata», altro fattore che lo pone al centro di questo piccolo mondo dal sapore antico. Quindi, durante l’alta stagione, da lì passano anche tanti turisti o avventori di giornata. Si fermano da Antonino che gli prepara dei panini per affrontare la gita sui monti. «Devo ringraziare Riccardo e tutta la sua famiglia per questa nuova avventura e per avermi insegnato il lavoro», sottolinea. Quella di Giallo, quest’anno, è una nuova avventura anche sotto il punto di vista dei tagliandi. «Sono contento di partecipare. Questa è proprio una bella iniziativa».

Nicolò Vincenzi

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