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Lavora alla pasticceria Roma

Nicolò tra le brioche sogna il primo posto

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Nicolò Novellini alla pasticceria Roma
Nicolò Novellini alla pasticceria Roma
Nicolò Novellini alla pasticceria Roma
Nicolò Novellini alla pasticceria Roma

La classifica dice che Nicolò Novellini, per ora, è solo secondo. Serve aggiungere “solo” perché quando gli si chiede dove voglia arrivare prima ci pensa, sorride, e poi dice: «Già che ci siamo mi piacerebbe arrivare primo». Nella graduatoria di giovedì scorso aveva poco meno di novemila preferenze. A 1.700 punti sotto il primo posto. Non troppo per chi punta dritto alla prima piazza e promette battaglia fino alla fine.

 

Nicolò lavora da quattro anni alla pasticceria Roma, a Verona. Il suo destino, se di destino in questo si può davvero parlare in questo caso, era già in parte scritto. Non può definirsi propriamente una sorpresa il fatto di trovarlo dietro il bancone di un bar o mentre serve ai tavoli. Il papà, infatti, ha un chiosco sul lago e la mamma fino a qualche anno fa gestiva proprio un bar. Da questi semplici, ma fondamentali, dettagli si poteva già intuire quale sarebbe stato il futuro del ventiduenne, ventitrè a breve. «La prima esperienza è stata con la mamma nel suo bar. Da lì è partito tutto», racconta. Poi, complice un amico e un posto temporaneo lasciato vacante per una maternità, si è aperta la strada in pasticceria. «Un giorno un amico mi ha detto che dove lavorava lui serviva un ragazzo per un periodo. Ho portato il curriculum e mi hanno preso poco dopo». Ecco fatto. Ma sembra che questo sia davvero il posto adatto per iniziare: «Mi piace molto stare dietro le quinte. Magari in gelateria o in pasticceria. Mi piace il lavoro in laboratorio». «Qui in pasticceria sto cominciando a fare le prime cose proprio in laboratorio e per questo devo ringraziare chi mi sta dando la possibilità», sottolinea il ragazzo di Borgo Roma.

 

I clienti della pasticceria sono più che altro abituali. Oltre, ovviamente, a quelli di passaggio, come spiega Nicolò. «Il rapporto che ho con alcuni di loro va oltre a quello professionale. Ma ho un rapporto buono con tutti», dice. Si ferma, sorride di nuovo, e aggiunge: «Almeno credo». Ma la conversazione si fa ancora più divertente quando gli si chiede come abbia saputo che era finito nella classifica del nostro giornale per trovare il miglior commesso di Verona e provincia.

 

«Un giorno una signora mi ha chiesto delle informazioni proprio su questa iniziativa. Io in realtà non mi ero accorto di essere in lista, ma qualche giorno dopo i miei titolari mi hanno domandato se stessi partecipando senza dire niente. Ho risposto che nemmeno lo sapevo di essere stato votato», spiega. «Per me è una cosa strana. Non sono uno che ama stare sotto i riflettori. Però mi fa piacere». E poi: «Capita spesso che qualche cliente entri e mi dica qualcosa del concorso. Una signora, che viene qui tutti i giorni, ieri mi ha detto che era contenta di vedermi così in alto in classifica perché me lo merito. Fa di sicuro piacere. Anche le mie colleghe sono contente nel vendermi partecipare a questa iniziativa». «Devo per questo ringraziare la pasticceria per la possibilità di lavorare lì - conclude -. Oltre a ringraziare tutti i clienti che in questi giorni mi stanno votando».

Nicolò Vincenzi

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