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L’INTERVISTA In Arena sarà anche tempo di reunion per lo storico gruppo di vicolo Miracoli

«I Gatti di nuovo insieme. Brividi da Verona Beat»

La reunion in Arena Anche Umberto Smaila parteciperà allo spettacolo Buon Compleanno Jerry del 20 luglio
La reunion in Arena Anche Umberto Smaila parteciperà allo spettacolo Buon Compleanno Jerry del 20 luglio
La reunion in Arena Anche Umberto Smaila parteciperà allo spettacolo Buon Compleanno Jerry del 20 luglio
La reunion in Arena Anche Umberto Smaila parteciperà allo spettacolo Buon Compleanno Jerry del 20 luglio

Alla data evento del 20 luglio in Arena, quando Jerry Calà festeggerà i suoi settant’anni e mezzo secolo di carriera, manca sempre meno. Tantissimi gli ospiti che calcheranno il palco dell’anfiteatro. Uno dei momenti più toccanti, sicuramente, sarà l’attesa reunion dei «Gatti di vicolo miracoli». Ad accompagnare Calà, sotto i riflettori, ci saranno, tutti insieme, Umberto Smaila, Nini Salerno e Franco Oppini. Si tornerà indietro con la memoria, a cavallo fra gli anni Sessanta e Ottanta, quando la celebre «Verona Beat», vide la luce per poi diventare l’inno della città. Fu proprio Smaila, assieme a Salerno, a scrivere la canzone entrata nei cuori, e nelle vite, di migliaia di veronesi (e non solo).

Smaila, vi ritroverete tutti insieme sul palco dell’Arena per festeggiare Jerry Calà, che serata sarà?

Il nostro intervento nello spettacolo, dove il protagonista sarà proprio Jerry, sarà una consacrazione della giornata tutta dedicata a lui. Sicuramente faremo un revival di nostre canzoni, quelle dell’immaginario collettivo. E poi, ovviamente, «Verona beat» che è diventata il simbolo di una città intera. Tutto questo prevede momenti di emozione e un tributo ad una amicizia che dura da più di cinquant’anni

Che effetto fa festeggiare in un luogo come l’Arena?

È il simbolo della città per antonomasia. È stato difficile organizzare questa festa per la situazione in cui viviamo, ma è il luogo più adatto. Il merito va tutto a Jerry, la cui tenacia non si mette mai in discussione.

In tutti questi anni com’è stato il rapporto fra voi «Gatti»? Vi sentite ancora spesso?

Da quando non abbiamo più dovuto parlare di divisioni di soldi siamo diventati molto più amici, scherzo. La nostra amicizia non ha mai subito tentennamenti. Per una questione puramente logistica, Oppini e Salerno vivono a Roma, io e Jerry ci vediamo un po’ più spesso. E poi, facendo intrattenimento musicale, capita di ritrovarsi nei locali. Tra l’altro mia mamma, che fra poco compirà novantasei anni, vive a Verona quindi vengo spesso in città e mi trovo con Jerry. Comunque, non siamo di quelli che non si vedono mai e dopo quindici, venti anni si ritrovano. Abbiamo un rapporto continuo.

Qual è la prima immagine che le viene in mente se pensa a voi quattro insieme?

È legato ad uno spettacolo in Arena. Eravamo all’apice del successo e ricordo che quella sera eravamo tutti vestiti uguali: completini neri con cravatte tigrate. Riuscimmo a raggiungere l’Arena a fatica perché, un po’ come i Beatles, eravamo assediati dalla folla che ci aspettava all’ingresso. Strette di mano, abbracci, sorrisi. E tutti cantavano Verona Beat. Quella è stata la consacrazione del nostro periodo e della mia vita, un momento straordinario. Il contatto con il pubblico, la gente che spingeva la macchina e batteva sui vetri è stato straordinario.

Che momento sta vivendo il mondo dello spettacolo?

Difficile. Speriamo che la serata del 20 serva anche a far capire al Governo che siamo stati tartassati. Adesso ci fanno vedere i sorci verdi minacciando nuove chiusure ancora. Questo sarebbe davvero troppo, anche perché l’estate per noi è indice di sopravvivenza.

Che progetti ha per il futuro?

Cerchiamo intanto di portare a casa la serata per Jerry, sarà un omaggio a tutta la città di Verona. 

Nicolò Vincenzi

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