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Verona tra nuove professioni e sfide del mercato del lavoro

"Ricambio generazionale e mercato del lavoro" Il segretario della Cisl Verona Giampaolo Veghini
"Ricambio generazionale e mercato del lavoro" Il segretario della Cisl Verona Giampaolo Veghini
Athesis New Job Verona 2023

L’inverno demografico e, in prospettiva, la drastica diminuzione dei veronesi in età lavorativa, da un lato. Le trasformazioni delle competenze all’insegna della digitalizzazione e delle nuove professioni, dall’altro. Il mondo del lavoro è in profondo cambiamento. Il mismatch tra domanda ed offerta di occupazione rischia di aggravarsi, un timore fondato che allarma le imprese e i lavoratori del domani così come il sistema della formazione, che li prepara al salto in azienda. Queste le tematiche che si sono intrecciate ieri, nel corso di Athesis New Job, appuntamento alla seconda edizione promosso dal Gruppo editoriale lombardo-veneto, nel chiostro di San Francesco dell’Università di Verona. Giampaolo Veghini, segretario generale di Cisl locale, presenta la ricerca condotta dal sindacato su Il ricambio generazionale nel mercato del lavoro in provincia. «Da qui al 2038 anche il nostro territorio sarà interessato da un progressivo calo demografico. Tra chi entra e chi esce dal lavoro il saldo potrebbe essere negativo per 53mila unità. Rischiamo un deficit di manodopera sia nei profili di base che in quelli più specializzati», traccia il quadro. Il dato è allarmante? Sicuramente deve farci riflettere», avverte. Ci saranno quindi sempre meno giovani da immettere in un contesto attraversato da profonde metamorfosi. La più evidente riguarda la progressiva digitalizzazione di ogni processo, funzione e servizio. Di queste competenze nessun lavoratore può fare a meno. «L’Università di Verona in questo è all’avanguardia: l’ateneo ha solo 40 anni, ma da 30 ha un corso di laurea in Informatica - osserva Roberto Giacobazzi, ordinario della disciplina e prorettore vicario –. I nostri studenti lavorano già prima di laurearsi e le loro retribuzioni sono le più elevate». Dall’anno prossimo l’ateneo renderà disponibile una laurea magistrale sull’intelligenza artificiale (in lingua inglese), ne offre già una in Data science. «Stiamo entrando nell’economia dei dati. Tutti i professionisti, dal sociologo al filosofo avranno a che fare con i sistemi di apprendimento automatici, che necessitano di dati di qualità», avverte Paolo Errico, ceo di Maxfone e vicepresidente nazionale della Piccola di Confindustria con delega all’Innovazione e digitalizzazione, che con Francesca Milani, responsabile della Fondazione Speedhub partecipa al primo talk della giornata. Tra le figure che le imprese richiedono con più urgenza ci sono i professionisti del digital marketing, evidenzia direttore di Zeep!, l'agenzia digitale della media company Athesis. Mentre Filippo Manfredi, direttore di Fondazione Cariverona, riporta l’attenzione sul capitale umano e sulla generazione Z, «quella di chi ha meno di 25 anni e si avvicina al lavoro chiedendo spazio per sé e flessibilità», sottolinea, illustrando le esperienze che la Fondazione sta conducendo per orientare le proprie politiche a vantaggio dei territori, anche nel campo della formazione. A fare da raccordo in un mercato magmatico ci sono le agenzie per il lavoro. «Il colloquio è un momento sempre più decisivo non solo per il candidato, ma anche per l’impresa che deve mostrarsi attrattiva», ammette Michele Borghi di Staff Spa. D’accordo Ivan De Beni, presidente di Federalberghi Garda Veneto, che interviene alla tavola rotonda sul turismo e le sue professioni con Marta Ugolini, assessora alla Cultura e turismo di palazzo Barbieri e Riccardo Borghero, segretario generale della Camera di Commercio. «Quest’anno le assunzioni nelle strutture alberghiere sono quasi in linea con i fabbisogni, ma gli operatori si contendono i lavoratori sottraendoli ai colleghi: un fenomeno deplorevole – denuncia - Dopo il Covid i collaboratori hanno maturato un approccio diverso al lavoro, dobbiamo proporre un ambiente più accogliente, aprirci alla formazione e garantire forme di welfare». Serve, insomma, un cambiamento in termini di consapevolezza sul valore del capitale umano, per non vanificare gli sforzi che il sistema Verona sta affrontando per alzare la qualità del turismo, destagionalizzarlo, incrementare la vocazione congressuale, come spiega Paolo Arena, presidente di Confcommercio scaligera. Un traino di cui beneficia anche l’artigianato, che però – ammette il direttore Valeria Bosco, «è alle prese in provincia con i problemi concreti del ricambio generazionale e del disallineamento delle competenze: non deve più succedere che chi non ha voglia di studiare pensi di ripiegare aprendo un’attività o cercando di portare avanti quella di famiglia. Fare gli imprenditori non è un’alternativa allo studio», ammonisce. A chiudere la mattinata il direttore del L’Arena, Massimo Mamoli che ha tirato le fila dei temi trattati.•.

Valeria Zanetti