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Il mondo della formazione prepari l’artigiano moderno per l’impresa del futuro

Gianluca Dotti, coordinatore del portale TuttoITS, intervista Valeria Bosco di Confartigianato
Gianluca Dotti, coordinatore del portale TuttoITS, intervista Valeria Bosco di Confartigianato
Gianluca Dotti, coordinatore del portale TuttoITS, intervista Valeria Bosco di Confartigianato
Gianluca Dotti, coordinatore del portale TuttoITS, intervista Valeria Bosco di Confartigianato

¬ Le competenze sono indispensabili per lavorare nello sterminato universo dei mestieri artigiani. Questo il messaggio che lancia Valeria Bosco, direttore di Confartigianato Imprese Verona e della collegata società ed ente di formazione Upa Servizi nell’intervista condotta da Gianluca Dotti, coordinatore editoriale del portale TuttoITS nel corso dell’appuntamento Athesis New Job. È evidente che esiste un disallineamento tra la formazione e il mondo del lavoro, tra domanda e offerta occupazionale, che poi ha conseguenze sulla disoccupazione. Una situazione che pesa anche tra le piccole imprese del Veronese. «I nodi critici sono evidenti – spiega infatti Bosco – per la filiera delle costruzioni, la quale, nel post pandemia, complici le politiche di incentivazione fiscale, ha visto un’impennata di lavori e cantieri e di conseguenza una maggiore necessità di personale. Ci sono poi i settori come il benessere e servizi alla persona (acconciatori, tatuatori, estetiste, ndr) che catalizzano in modo particolare l’interesse dei giovani e sono importanti per la loro capillarità sul territorio, oppure le categorie dell’autotrasporto e dell’autoripazione», elenca Bosco. «Proprio quest’ultimo segmento, in particolare, è condizionato dal rapido e continuo sviluppo tecnologico dei veicoli - osserva - nell'artigianato servono infatti risorse giovani e competenti. Non basta più il semplicistico ragionamento “non studio, quindi vado a lavorare": ora, anche per lavorare nell’artigianato servono competenze sia tecniche, sia di capacità relazionali, nelle lingue, nel marketing, nella gestione aziendale, nello sviluppo e ricerca di nuovi prodotti e servizi e nuovi mercati». In questo contesto sono preziose le figure formate dagli Istituti tecnologici superiori (Its), percorsi professionalizzanti post-diploma da poco riformati. «Indubbiamente possono aiutare a colmare il gap tra domanda ed offerta. Si tratta di un primo ma necessario passo per orientare sempre di più il sistema della formazione scolastica verso la costruzione di professionalità capaci di governare l’innovazione tecnologica all’interno delle imprese», afferma Bosco. «Nel sistema degli Its Confartigianato, a livello regionale e provinciale, crede fermamente, tanto che dal 2018 partecipiamo con progettualità innovative al sistema formativo veneto, ponendo le premesse per avvicinare i giovani alle nostre aziende. Le nuove generazioni sono abituate al "tutto e subito", mentre vanno accompagnate verso la consapevolezza che le competenze arrivano con lo studio, la sperimentazione, il lavoro», sottolinea. Preziosa a questo riguardo anche la commistione tra formazione e lavoro. «Deve anche essere chiaro come e quanto il mondo della formazione debba preparare all’ingresso nell’impresa, senza preconcetti, sia che il giovane diventi dipendente, ma anche nel caso voglia essere imprenditore, che i posti di lavoro li crea. Aprire una partita Iva e farlo nella piena legalità, collegati alla propria associazione di categoria o comunque lavorare nel mondo artigiano significa costruirsi un futuro concreto e possibile, con infiniti sbocchi. L’artigiano che pensa solo a lavorare andrà via via scomparendo, sostituito dall’artigiano che lavora e fa impresa, con i necessari supporti», ammonisce Bosco. Confartigianato Imprese Verona da sempre intesse collaborazioni con il mondo della formazione. «La confederazione crede fortemente nell’orientamento scolastico, fin dalla scuola secondaria di primo grado: stiamo lavorando affinché in futuro vengano poste le premesse per la costruzione di un vero sistema dell’apprendistato di alta formazione, più vantaggioso per giovani e imprese, soprattutto per le più piccole», afferma il direttore dell’associazione scaligera di categoria. «Fondamentali, poi, i progetti di comunicazione, per cambiare la visione del lavoro artigiano e per orientare i giovani verso un domani che non preveda solo il sogno di un impiego alla scrivania. Vanno tenuti insieme innovazione e valorizzazione della tradizione artigiana – conclude l’intervento all’evento firmato Athesis - rendendo appetibili sia i percorsi scolastici finalizzati al lavoro sia il pensiero che fare impresa, aprire un’attività, costruire il proprio futuro, trasformare sogni ed idee in un’azienda che li concretizza, sia possibile, accessibile e appagante». 

V.Z.