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La Russia ammette "finalmente" il doping, ma nega che si sia trattato di "doping di Stato". Un'ammissione "incompleta e tardiva" davanti ai risultati innegabili dell'inchiesta voluta da Wada e Cio e che aveva messo in evidenza inganni che riguardano 1000 atleti russi e 30 sport. "Improbabile" che un sistema così sofisticato e che ha coinvolto i laboratori abbia riguardato solo degli individui. E "non credibile" che il presidente Vladimir Putin non ne fosse a conoscenza. Resta questo "piccolo passo avanti", motivato da ragioni strettamente politiche.il commento di Eugenio Capodacqua

Doping Russia, Capodacqua: "Ammissioni tardive e Putin non poteva non sapere"

La Russia ammette "finalmente" il doping, ma nega che si sia trattato di "doping di Stato". Un'ammissione "incompleta e tardiva" davanti ai risultati innegabili dell'inchiesta voluta da Wada e Cio e che aveva messo in evidenza inganni che riguardano 1000 atleti russi e 30 sport. "Improbabile" che un sistema così sofisticato e che ha coinvolto i laboratori abbia riguardato solo degli individui. E "non credibile" che il presidente Vladimir Putin non ne fosse a conoscenza. Resta questo "piccolo passo avanti", motivato da ragioni strettamente politiche.il commento di Eugenio Capodacqua