<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
"Sono stupito. Non spetta a me dare giudizi, al massimo valutazioni. La Giunta va avanti". Ha risposto così l'assessore capitolino al Bilancio, Gianni Lemmetti, arrivando in Campidoglio, a chi gli chiedeva un commento su<a href="https://roma.repubblica.it/cronaca/2019/03/20/news/presunte_tangenti_a_marcello_de_vito_presidente_5_stelle_dell_assemblea_di_roma-222042969/?ref=RHPPBT-BL-I0-C12-P1-S1.8-T1">ll'arresto del presidente dell'Assemblea capitolina, Marcello De Vito</a> con l'accusa di corruzione nell'ambito dell'inchiesta sullo stadio della Roma. "Chiediamo alla Raggi di liberare Roma di dimettersi. In caso contrario siamo pronti alla sfiducia" afferma Giulio Pelonzi, capogruppo Pd in Aula Giulio Cesare. Francesco Figliomeni di Fratelli d'Italia e vicepresidente dell'assemblea Capitolina commenta l'arresto di De Vito così: "Ora si capisce perché non mi diedero accesso agli atti gestiti dall'avvocato Lanzalone. Dispiace che sia un esponente che nel 2016 nel giorno dell'insediamento urlava onestà onestà". di Livia Crisafi

Roma, arresto De Vito. Giunta M5S: "Andiamo avanti". Pd: "Raggi lasci o pronta la sfiducia"

"Sono stupito. Non spetta a me dare giudizi, al massimo valutazioni. La Giunta va avanti". Ha risposto così l'assessore capitolino al Bilancio, Gianni Lemmetti, arrivando in Campidoglio, a chi gli chiedeva un commento sull'arresto del presidente dell'Assemblea capitolina, Marcello De Vito con l'accusa di corruzione nell'ambito dell'inchiesta sullo stadio della Roma. "Chiediamo alla Raggi di liberare Roma di dimettersi. In caso contrario siamo pronti alla sfiducia" afferma Giulio Pelonzi, capogruppo Pd in Aula Giulio Cesare. Francesco Figliomeni di Fratelli d'Italia e vicepresidente dell'assemblea Capitolina commenta l'arresto di De Vito così: "Ora si capisce perché non mi diedero accesso agli atti gestiti dall'avvocato Lanzalone. Dispiace che sia un esponente che nel 2016 nel giorno dell'insediamento urlava onestà onestà". di Livia Crisafi