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Mancano pochi minuti all'una quando i componenti del cda di Eurofidi lasciano la sede del consorzio in via Perugia a Torino. Nella riunione che si è svolta negli uffici del terzo piano è stata appena votata la messa in liquidazione della società. All'esterno i lavoratori, in sciopero dalle dieci del mattino attendono notizie sul loro futuro. All'uscita, nessuno degli amministratori si è fermato a parlare con loro e sono partiti fischi e cori all'indirizzo dei manager definiti "buffoni". I dipendenti del consorzio sono 215 sparsi su 27 filiali in tutta Italia: da oggi per loro si apre una fase di incertezza. Nonostante la Regione, socio al 19 per cento del Consorzio, sia impegnata per salvare almeno la quota piemontese, al momento non si conoscono le strategie per "recuperare" almeno una parte dei lavoratori, e proteggere le migliaia  di aziende che hanno garanzie in Eurofididi MARIACHIARA GIACOSA

Eurofidi, la rabbia dei dipendenti: applausi ironici ai manager, "Buffoni"

Mancano pochi minuti all'una quando i componenti del cda di Eurofidi lasciano la sede del consorzio in via Perugia a Torino. Nella riunione che si è svolta negli uffici del terzo piano è stata appena votata la messa in liquidazione della società. All'esterno i lavoratori, in sciopero dalle dieci del mattino attendono notizie sul loro futuro. All'uscita, nessuno degli amministratori si è fermato a parlare con loro e sono partiti fischi e cori all'indirizzo dei manager definiti "buffoni". I dipendenti del consorzio sono 215 sparsi su 27 filiali in tutta Italia: da oggi per loro si apre una fase di incertezza. Nonostante la Regione, socio al 19 per cento del Consorzio, sia impegnata per salvare almeno la quota piemontese, al momento non si conoscono le strategie per "recuperare" almeno una parte dei lavoratori, e proteggere le migliaia di aziende che hanno garanzie in Eurofididi MARIACHIARA GIACOSA