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«Gatto Silvestri, sei unico» Parola di chi lo ha allenato

Marco Silvestri con Massimo Cataldi l’attuale preparatore dei portieri gialloblù FOTOEXPRESSTra Silvestri ed i tifosi del Verona si è creato un feeling speciale
Marco Silvestri con Massimo Cataldi l’attuale preparatore dei portieri gialloblù FOTOEXPRESSTra Silvestri ed i tifosi del Verona si è creato un feeling speciale
Marco Silvestri con Massimo Cataldi l’attuale preparatore dei portieri gialloblù FOTOEXPRESSTra Silvestri ed i tifosi del Verona si è creato un feeling speciale
Marco Silvestri con Massimo Cataldi l’attuale preparatore dei portieri gialloblù FOTOEXPRESSTra Silvestri ed i tifosi del Verona si è creato un feeling speciale

È il minuto numero diciassette di Verona-Foggia. L’Hellas di Aglietti deve ancora prendere corpo. La squadra sconcertata dai continui cambi di Grosso, era ancora smarrita. Le tre reti di Cittadella l’avevano gettata fuori dai play off. Il Foggia con tremila tifosi doveva vincere per salvarsi. Gara sullo zero a zero e Kragl che si presenta tutto solo davanti a Silvestri. Quegli istanti sembrano eterni. La disorganizzazione difensiva davanti al portiere gialloblù è stata un marchio di fabbrica del Verona di Grosso. Ma «Gatto Silvestri» annulla Kragl come avrebbe fatto Rafael con Paulinho, acerrimo «nemico» dei gialloblù di Mandorlini fin dai tempi del Sorrento. Uno contro uno. Una parata storica perché contribuisce a scuotere il Verona. Sì, arriverà la rete di Iemmello ma sarà un capolavoro, come quella di Di Carmine del resto. Poi il resto è storia recente. «Silvestri è un ottimo portiere e credo che farà bene anche in serie A». A sostenerlo è Fabrizio «Bicio» Paese, l’allenatore che ha forgiato Pegolo e Buffon con un anno anche ad allenare un certo Toldo. «CATTIVO TRA I PALI». Paese da sempre nello staff di Malesani. «Marco è cattivo in porta. Lo richiede il ruolo attuale. Bisogna giocare insieme alla squadra non bisogna attendere la palla come ai miei tempi. Lui ha fatto un grandissima stagione». Sulla stessa lunghezza d’onda del collega, un altro preparatore storico dei portieri gialloblù: Ermes Fulgoni. Anch’egli incrociava i guanti dal martedì al sabato con Gigi Buffon. A proposito che bello che era il calcio alla domenica. «Era un ragazzino, ma si vedeva subito che aveva talento» racconta Fulgoni, già preparatore dei portieri gialloblù ai tempi di Ficcadenti nel Verona. PAROLA DI ERMES. «Marco avrebbe meritato di giocare titolare in serie A già due anni fa. L’avevo detto alla Juve, poteva diventare un altro Buffon. Silvestri ha qualità e fisicità. Era un po’ mollo all’inizio quand’era giovane. Ora l’ho ritrovato uomo maturo nonostante la giovane età. Vi racconto due cose. Era a Modena con me e il mister su mia indicazione, lo fece esordire a 17 anni. Poi me lo sono ritrovato a Cagliari con Cellino. Il presidente è uno che ne capisce di calcio e si portò Silvestri al Leeds». Così uno dei grandi preparatori dei portieri italiani. Fu lui a scoprire Buffon e allungare la carriera ad Antonioli. «Buffon era velocissimo di testa. Da ragazzino ho iniziato ad allenarlo al Parma quando aveva 13 anni. Prima di stare in porta giocava in mezzo al campo. Un fenomeno, mentre Antonioli a Cesena lavorava con me ore ed ore. Faccio il contadino da sempre e so cosa significa stare sul campo. Silvestri ha qualcosa di entrambi». Ride Ermes che rimanda il suo ritorno ad allenare. «Ho girato parecchie squadre ed ogni volta che ho accettato per passione ho dovuto assumere qualcuno che mandasse avanti la mia azienda agricola. Avrei già dato. Salutatemi tutti i veronesi, tifosi unici e tenetevi stretto Silvestri ragazzo d’oro e portiere eccezionale». CON CATALDI IN A. E nell’ottima annata di Marco Silvestri, portiere spesso lasciato al proprio destino, c’è senza dubbio la mano di Massimo Cataldi, preparatore dei portieri sia con Grosso, che con Aglietti. «La parata più? Quella che ha sentito di più, interiormente. Non conta il canone estetico delle parate ma quelle che aiutano la squadra. Quelle che trasmettono coraggio ai compagni». Cataldi lo ricordiamo appena terminata la gara con il Benevento in casa. Uno zero a tre che aveva di fatto tolto il Verona dai giochi promozione. Lui andò dritto verso Silvestri, che aveva esternato il suo dissenso. Un rapporto franco tra i due e fra tutti i portieri gialloblù. D’altronde 46 gol presi erano troppi. «Marco è un ragazzo di temperamento e umanamente eccezionale. Più ci si dedica, più cresce il rispetto per la maglia che si indossa, per il club, i tifosi ed i compagni. Lui è un dedicato. Ecco la sua grande qualità». Silvestri è un portiere che studia molto gli avversari anche a video. Sotto la lente di ingrandimento punizioni e rigori. «I gol su calci da fermo in A» spiega Cataldi, «hanno costituito poco più del 10% delle reti totali. Lo studio avviene in allenamento. All’interno del lavoro quotidiano c’è tutto quello che serve». Cataldi cura molto anche la parte emotiva di Silvestri e degli altri portieri gialloblù. «Al di là degli interpreti diversi con maggior classe che Silvestri troverà in A» conclude, «influirà giocare in stadi con più spettatori, con più rumore di sottofondo, più pressione mediatica scava dentro. Occorre avere un cuore che batte nella roccia». E già e quel cuore a tinte gialloblù Silvestri ce l’ha davvero. Il portierone si è speso e continua a farlo anche in privato per Tommy, bambino affetto da ittiosi lamellare, una malattia rara che richiede una costante idratazione della pelle. Il bimbo, portato in braccio in campo da Silvestri, è stato subito adottato da tutti, anche dalla Curva Sud che gli ha dedicato lo striscione “Forza Tommy“, che ha poi assistito agli incontri del Verona. «Abbiamo fatto qualcosa di incredibile» ha detto Silvestri dopo la promozione, «devo ringraziare Grosso e Cataldi che hanno creduto in me e mister Aglietti. Ci ha ridato un’anima». Nel prossimo campionato le sue parate avranno ancora più valore. C’è da conquistare una salvezza. •

Gianluca Tavellin

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