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L'’ex bassista dei Pooh a Hostaria

Canzian: «Tratto i miei tre vini
con la musica, li rende morbidi»

L'’ex bassista dei Pooh a Hostaria
L’ex Pooh Red Canzian ora produce vino
L’ex Pooh Red Canzian ora produce vino
Red Canzian a Hostaria

Vino e musica vanno insieme dalla notte dei tempi ma nella produzione vinicola di Red Canzian, bassista e cantante dei Pooh - ex Pooh non lo si è mai -, questo connubio ha trovato nuove direzioni e altre applicazioni. Ed è proprio di questo che il musicista trevigiano ha parlato ad Hostaria, il festival del vino, nell’appuntamento che si è tenuto questo pomeriggio in Corte Mercato Vecchio, dove il musicista ha dialogato su vino e musica con Leonardo Rebonato.

 

Il programma della manifestazione prevede per il 12 ottobre le esibizioni flash della Fucina Machiavelli che poi alle 20 all’Arsenale presenterà lo spettacolo «I shot the albatroos La ballata del vecchio marinaio»,  alle 19 c’è la conferenza zen di Alan Watts.

 

«Si parla di vino a Verona e io non potevo mancare», ha detto Red, «perché è la mia seconda passione dopo la musica. Da non so quanti anni mia moglie ed io parlavamo di produrre un vino. Quando abbiamo incontrato il viticoltore Sutto, uno che fa vini dagli anni ’30, abbiamo capito di aver trovato la persona giusta». Canzian ha dato il nome a tre vini: un rosso, un bianco e un bollicine: «Li ho chiamati Rosso Positivo, Voce – perché è un inno al cielo - e le Mille Bolle Gialle – in onore a Mina e alle sue Mille Bolle Blu, ed è un vero Prosecco di Valdobbiadene, di quelli che rischi di cadere nella scarpata quando fai la vendemmia».

 

L’affinamento di questi vini avviene in una maniera speciale: «Li tratto con la musica. Ho fatto una lunga ricerca sulle frequenze usate nella medicina olistica per curare il corpo umano. Sono andato alla ricerca di queste frequenze. All’interno della barricaia, per il rosso ho sistemato un muro di altoparlanti che mandano tappeti musicali con una frequenza precisa, chiamata “del miracolo”, che riesce a riparare il Dna. La musica dialoga con le cellule del vino e i tannini diventano morbidi, arrotondati, e il vino alla fine diventa un velluto. I bianchi nel serbatoio d’acciaio e le bollicine in autoclave, abbiamo usato quegli altoparlanti a pressione che usano nelle piscine dove fatto nuoto sincronizzato. Per il Voce uso una frequenza uguale al la di Verdi e Mozart, la stessa usata dai Pink Floyd per le accordature di molte loro incisioni. Con il multitraccia ho realizzato diverse piste con la mia voce e strumenti fatti con la voce. Infine, il bollicine è trattato con la frequenza che viene usata per aprire i nostri chakra; una frequenza che è alla base della condivisione e dell’amicizia. So che ci sono coltivatori che fanno sentire Mozart alle viti. E il maestro Peppe Vessicchio, conosciuto per le sue apparizioni a Sanremo, sta facendo crescere pomodori meravigliosi con la musica. Le mie frequenze vanno a rielaborare il vino; creano un equilibrio armonico che rende il vino meraviglioso». •

Giulio Brusati

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