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Tra Morgan e Tosi è scoppiata la pace

DOPO GLI STRALI. L'incontro a Palazzo Barbieri è l'esito di una lunga trattativa tra il Comune e il cantante cominciata dopo la cancellazione della serata in riva all'Adige
L'artista lancia un messaggio contro la droga e il sindaco ritira il «veto» al concerto al Teatro Romano: si terrà il 15 settembre

 Stretta di mano tra Flavio Tosi e Morgan sotto lo sguardo di Giovanni Serpelloni FOTOSERVIZIO DI GIORGIO MARCHIORI
Stretta di mano tra Flavio Tosi e Morgan sotto lo sguardo di Giovanni Serpelloni FOTOSERVIZIO DI GIORGIO MARCHIORI

 Stretta di mano tra Flavio Tosi e Morgan sotto lo sguardo di Giovanni Serpelloni FOTOSERVIZIO DI GIORGIO MARCHIORI
Stretta di mano tra Flavio Tosi e Morgan sotto lo sguardo di Giovanni Serpelloni FOTOSERVIZIO DI GIORGIO MARCHIORI

Dietrofront. Tosi e Morgan fanno la pace, in municipio. Dopo essersi lanciati strali tali da far impallidire anche i più feroci polemisti. Il cantante rientra dall'esilio, in cui l'aveva cacciato il Comune ritenendo diseducative, soprattutto per i giovani, certe sue dichiarazioni sulla droga e annullando il concerto che l'artista avrebbe dovuto tenere il 4 settembre, al Teatro Romano. Dove invece si esibirà il 15 settembre, dopo aver chiarito che la droga è quanto di peggio ci sia al mondo. Preso atto della precisazione, il Comune torna così sulla sua decisione e reinserisce Morgan nell'ambito della rassegna Cantautori Doc, organizzata dall'amministrazione stessa e affidata a Eventi.
QUADRATURA. Morgan, al secolo Marco Castoldi, oltre a lanciare un mesaggio antidroga al concerto, destinerà parte dell'incasso a prevenire e curare le tossicodipendenze sul territorio veronese. E il sindaco Flavio Tosi sarà fra il pubblico ad applaudirlo. Il tutto avviene con la «benedizione» del veronese Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento delle politiche antidroga della Presidenza del Consiglio.
Lo scarto fra questa conclusione e gli attacchi dei giorni scorsi (Morgan aveva fra l'altro dichiarato il 7 agosto, al nostro giornale, di non accettare lezioni di moralità da chi, come il sindaco, è stato condannato per propaganda di idee razziste) arriva dopo una trattativa cominciata con una lettera inviata al Comune il 12 agosto dal legale di Morgan, l'avvocato Giampaolo Cicconi. In cui il cantante milanese, 37 anni, sottolinea di non aver fatto alcuna apologia della droga, nell'intervista rilasciata all'inizio di quest'anno alla rivista «Max», in cui ammetteva l'uso di cocaina come antidepressivo.
Quell'intervista, come è stato ribadito ieri, costò a Morgan l'esclusione dal Festival di Sanremo e il mancato rinnovo del contratto con la Rai per la trasmissione X Factor 2010-11. «La musica e la creatività devono restare libere da qualsiasi condizionamento e restrizione, compreso quello che ne deriva dall'uso di sostanze stupefacenti di qualsiasi tipo», dice Morgan in una lettera consegnata ieri al sindaco Tosi, incontrato a Palazzo Barbieri dopo aver parlato anche con Serpelloni e con il comandante della polizia municipale, Luigi Altamura.
«Era importante dare un messaggio di chiarezza», spiega Tosi. «Qualcuno magari dirà che abbiamo cambiato idea o che Morgan ha fatto retromarcia, ma io dico invece che questo è un passo avanti soprattutto verso le nuove generazioni, per dare loro un messaggio positivo».
CHIARIMENTO. Il sindaco e Serpelloni sottolineano in particolare che «Verona è una città che ha scontato in passato, in termini di centinaia di vite spezzate e di sofferenza, la contaminazione con il mondo della droga. E Morgan lo ribadisce, dicendo di aver compreso la reazione del sindaco Tosi, che ha interpretato come un messaggio di prudenza e non discriminante. «Quell'intervista sul periodico fu una trappola», dice Morgan, «che ha deformato il mio pensiero. Sono stato travistato, perché io ho solo detto e confermo che la cocaina e il crack possono dare solo un temporaneo beneficio, ma la mia posizione verso le droghe resta molto critica. Su questi argomenti ho un atteggiamento di serietà e molto doloroso». Alla fine, Morgan ringrazia Tosi, Serpelloni e anche Alfredo Meocci, ex direttore della Rai e ora commissario dell'autorità sui lavori pubblici, per il contributo di mediazione svolto.
Intanto, il segretario cittadino del Pd Emanuele Amaini attacca il Comune: «Finisce così l'ennesima gaffe del primo cittadino, che con il suo narcisismo ha fatto fare ancora una volta una brutta figura a Verona. Ci auguriamo che dopo quest'ultimo scivolone Tosi torni a fare il sindaco e lasci da parte le cose su cui mostra così limitate competenze».

Enrico Giardini

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