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Tagli a Gardaland: «Si deve trattare»

LA CRISI DEI DIVERTIMENTI. Preoccupazione dopo la notizia delle procedure avviate per licenziare 63 dei circa 250 collaboratori fissi del parco. In campo il sindaco di Castelnuovo Bernardi e il deputato Pd Fogliardi, che chiedono all'azienda un «tavolo» per dare delle garanzie al personale
Una panoramica del parco a tema di Gardaland, uno dei più importanti d'Italia
Una panoramica del parco a tema di Gardaland, uno dei più importanti d'Italia
Una panoramica del parco a tema di Gardaland, uno dei più importanti d'Italia
Una panoramica del parco a tema di Gardaland, uno dei più importanti d'Italia

Castelnuovo. È bastato l'annuncio dell'avvio, da parte di Gardaland, delle procedure per porre in mobilità 63 dei circa 250 collaboratori fissi e il mondo delle istituzioni si è messo in moto. A cominciare dal sindaco di Castelnuovo, Maurizio Bernardi, che interviene su una vicenda che ha colto molti di sorpresa. «Siamo consapevoli della crisi che stiamo vivendo e delle sue conseguenze», dice, «ma per quanto riguarda i rapporti con Gardaland e i progetti che in questi anni ci hanno visti dialogare con la dirigenza mi risulta che tutto proceda come da programma. Per questo non immaginavo una decisione simile. Anche se, purtroppo, non stupisce più di tanto un certo modo di procedere: sono molte le aziende che in questo momento di difficoltà continuano ad investire e nel contempo tagliano il personale. Come amministrazione comunale ci muoveremo per avere informazioni su quanto sta avvenendo e daremo il massimo contributo perché si trovi la soluzione più adeguata, che tenga anche conto che dietro ad ogni persona ci sono spesso famiglie che rischiano di trovarsi in difficoltà». «L'auspicio», sottolinea Bernardi, «è che la trattativa tenga conto della centralità della persona e ci sia modo di ammortizzare questi congedi. Lo scenario è critico un po' ovunque con tante aziende in difficoltà e nessuno o quasi che assume. Anche per questo la notizia di questa mobilità colpisce. Non posso non notare che quella di Gardaland è una realtà molto cambiata con il passaggio di proprietà alla multinazionale straniera Merlin Entertainments: una scelta che ha determinato uno strappo rispetto all'originario legame col territorio. Che ci sia crisi e che ricada anche sui consumi, a maggior ragione non primari, è un dato di fatto; ma un contesto societario differente forse avrebbe posto tutta la questione sotto una luce diversa. Ad ogni modo siamo pronti a fare la nostra parte per cercare di arrivare ad una soluzione la meno traumatica possibile». Nei mesi clou della stagione, Gardaland, principale parco a tema italiano e uno dei primi al mondo, impiega circa 1.200 persone. Oltre al parco comprende l'acquario Sealife e il Gardaland Hotel. Una realtà destinata ad ampliarsi, secondo le dichiarazioni ufficiali della società, sulla base di un progetto predisposto da tempo. Sulla vicenda interviene anche l'onorevole Pd Giampaolo Fogliardi, già sindaco di Castelnuovo: «Sono molto preoccupato per l'annuncio del piano di ristrutturazione di Gardaland, sia per le conseguenze occupazionali che per le conseguenze sull'indotto che una crisi del parco potrebbe avere. La vicenda non può essere trattata come una questione aziendale interna alla Merlin Entertainments, società che gestisce il parco, perché Gardaland è parte integrante dell'economia e dell'immagine del Garda e di Verona. Bisogna aprire un tavolo di confronto con le istituzioni e mi rendo disponibile da subito a collaborare», dichiara il parlamentare. E ricorda: «Ho seguito da vicino lo sviluppo di Gardaland quando ero sindaco come mio padre, ai tempi del suo mandato da primo cittadino, aveva collaborato all'apertura del secondo parco di divertimenti d'Europa. Gardaland ha rappresentato una spinta all'economia della zona e ha permesso di ampliare la stagione turistica da primavera ad autunno inoltrato. Gardaland è parte integrante del territorio e sono molto preoccupato da questi segnali di crisi». Identiche preoccupazioni da parte di Rosanna Filippin, segretaria del Pd Veneto: «L'annuncio è preoccupante perché riguarda il settore turistico, che invece dovrebbe essere l'arma di rilancio del Veneto e dell'Italia. La crisi potrebbe avere effetti devastanti per l'indotto oltre che per decine di lavoratori e di famiglie».

Giuditta Bolognesi

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