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Viviani-Ineos a un passo Sul piatto c’è un triennale

Al centro del mercato Elia Viviani potrebbe lasciare la Cofidis: vicino l’accordo con Ineos
Al centro del mercato Elia Viviani potrebbe lasciare la Cofidis: vicino l’accordo con Ineos
Al centro del mercato Elia Viviani potrebbe lasciare la Cofidis: vicino l’accordo con Ineos
Al centro del mercato Elia Viviani potrebbe lasciare la Cofidis: vicino l’accordo con Ineos

La firma non c’è ancora «ma la strada è quella»: Elia Viviani è vicino alla Ineos. Per un triennio tornerebbe nel gruppo, allora col marchio Sky, dove è stato dal 2015 al 2017 (19 successi). Non ci sono dichiarazioni ufficiali. Già tanto si è scritto sul futuro dell’olimpionico, dall’Eolo Kometa sino alle recenti tre possibilità (Ineos, Astana, Deceuninck Quick Step) senza dimenticare quella di proseguire con Cofidis, ma sembra proprio che nei prossimi giorni arrivino a Elia i contratti per la firma. Di un triennale all’Ineos si vociferava da tempo, così come dal biennale proposto dal general manager dell’Astana Vinoukorov (tornerebbe con Nibali, con cui è stato compagno di squadra in Liquigas). Non è un segreto, inoltre, che Viviani tornerebbe volentieri alla Deceuninck, la squadra dove ha conquistato 29 vittorie in due anni (2018, 2019). Lo stesso Lefevere, che gestisce il gruppo belga, aveva lasciato una porta aperta a una possibile trattativa. Filippo Ganna, intanto, ha fortemente caldeggiato il ritorno di Elia al gruppo inglese. Ne ha parlato con Dave Brailsford facendo presente che si doveva fare il possibile perché il veronese non andasse in un’altra squadra. L’iniziativa del quattro volte campione del mondo dell’inseguimento individuale - e iridato in carica nella cronometro su strada - nasce dalla forte amicizia con Elia, consolidata in pista, dove Ganna ha seguito, sin da giovane, il Profeta, come è chiamato Elia, il primo a dare l’esempio e far capire che pista e strada sono conciliabili, che l’una favorisce i successi nell’altra. Al Mondiale di Londra 2016, sceso di pista dopo la conquista, a nemmeno 20 anni, della sua prima maglia iridata nell’inseguimento, Ganna aveva espresso un forte ringraziamento a Elia, per l’esempio e i consigli. Era l’anno olimpico e Viviani, in preparazione all’omnium, si allenava sovente con Ganna nell’inseguimento a Montichiari. Allora i tempi dei due erano simili, ora Filippo è vicino a scendere sotto i quattro minuti. Viviani è sempre rimasto grato al gruppo di Brailsford «perché mi ha dato la possibilità di vincere la mia prima tappa al Giro d’Italia e concesso di seguire nei dettagli, sostenendomi in ogni momento, il programma di preparazione ai Giochi olimpici di Rio». Ed ora, più che mai dopo la medaglia di bronzo ai Giochi di Tokyo, Viviani pensa a quelli di Parigi 2024. Avrà 35 anni, età compatibile con l’inseguire una terza medaglia in tre Olimpiadi diverse. Ed essere in squadra con Ganna potrebbe favorire la preparazione di entrambi. La controindicazione di un passaggio all’Ineos può essere rappresentata dal fatto che il gruppo punta, soprattutto, alle vittorie nei grandi giri a tappe. Ha più elementi a disposizione per riuscirci (Bernal, Carapaz, Thomas, senza dimenticare, in prospettiva, Pidcock e Geoghegan Hart, vincitore del Giro 2020) e tende, pertanto, a formare squadre in grado di sostenere il leader, lasciando a casa il velocista. Così è capitato a Viviani che, dopo la non convocazione per il Giro d’Italia 2017, arrivò all’accordo con la Deceuninck Quick Step. Proprio Elia è stato l’ultimo velocista di Sky (poi Ineos) a vincere una tappa al Giro (10 maggio 2015), mentre al Tour l’ultimo è stato Cavendish ai Campi Elisi nel 2012 e alla Vuelta Marcel Kittel nel 2011. Ganna stesso, comunque, potrebbe dare una mano a Viviani in qualche volata. In ogni caso, per Elia il richiamo di Parigi 2024 e il sapere di trovare una squadra che gli lascerebbe carta bianca per preparare l’Olimpiade (sarebbe la quarta) è davvero molto forte. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Renzo Puliero

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