Pure scalatore. Forse saranno i “gradoni di Zeman“ a generare quel senso di appagante fatica che spinge Gigi Fresco a promettere: «Se battiamo il Pescara poi, finita la stagione, andrò a scalare lo Stelvio». Si ferma, capisce forse di avere esagerato. «...userò però qualche aiutino». E giù a ridere. I gradoni di esempio, restano invece impressi nella mente dell’allenatore della Virtus che nell’ammirare gli allenamenti del Boemo ha capito «quanto sia bello applicare la fatica alla vittoria. Lui c’è riuscito. E ha lasciato il segno. Ieri come oggi».
Poi «Zeman ha sempre saputo mettersi in discussione. E il suo amore per il calcio non ha mai conosciuto categorie. Conta solo fare calcio. A modo suo, a modo mio».
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La logica senza logica Virtus
La presentazione di Virtus-Pescara arriva poco dopo l’esaltazione per la vittoria di Padova. Gigi ha già dimenticato le stampelle che lo avevano accompagnato all’Euganeo. «Un incidente di gioco» sorride, «già superato». Gigi ha ballato dopo la festa. E il corpo gli ha ricordato che le sue 62 primavere esigono rispetto.
Il Pescara è «corsa, fase offensiva accentuata, Lescano bomber esploso in maniera fragorosa proprio con il Maestro. Li stiamo studiando. Dico niente di nuovo: sulle due partite a logica dovrebbe vincere la più forte». A logica, certo. Ma, a logica, Novara prima e Padova poi avrebbero dovuto battere i virtussini. E qui, subentra allora il concetto di: «il senso della Virtus sta nel non avere senso». Che non è principio a sminuire, anzi.
Quelle schede allenamenti chieste Tommasi
Ed è lo stesso Fresco ad accettarlo per primo, spiegando che «siamo piccoli, arriviamo dal basso, sembriamo quello destinati al sacrificio. Ma poi...escono risultati che, per i pronostici, non hanno senso. E arrivati a questo punto spero possa andare così anche nella doppia sfida con il Pescara».
Di formazione e modulo non si parla oggi. Sarà, soprattutto, una questione di atteggiamento. Una rivelazione: «Ora lo posso dire: da grande estimatore di Zeman chiedevo a Damiano Tommasi di potermi fare avere le schede degli allenamenti che Zdenek teneva ai tempi della Roma. Tante cose interessanti, tante cose da imparare dal Maestro». Gigi è dispiaciuto perchè «Pellacani (ex della gara ndr) non potrà essere della partita, ma il legame con lui resta sempre molto forte».
Salta il concerto del Boss, conosciuto grazie a Roberto Baggio
Poi si torna a sorridere. «Purtroppo “a causa“ di questa partita sarò costretto a saltare il concerto di Bruce Springsteen che si tiene in contemporanea alla nostra sfida con il Pescara. Ci tenevo tanto. In questi mi hanno chiamato in tanti per avere i biglietti, fino ad offrirmi anche mille euro. Ma alla fine regalerò il biglietto a qualche amico. Il Boss? Primo o dopo riuscirò ad andare a vederlo».
Altra rivelazione? «Sapete chi mi ha fatto scoprire Springsteen? Roberto Baggio. Andavamo insieme a Coverciano e durante il viaggio ascoltavamo solo le sue canzoni». Canticchia “Born in the Usa“. Poi torna sul pianeta Virtus: «La vittoria con il Padova ci ha dato grande fiducia. Ora spero che, comunque vada a finire questa doppia sfida con il Pescara, possa essere vissuto sul filo del grande equilibrio. Ce lo meritiamo. Ma ho fiducia nella mia Virtus».
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