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trasferta in abruzzo

La Virtus per il sogno, a caccia dell’impresa a casa del Maestro

I rossoblù in campo stasera all’Adriatico. Fischio d’inizio alle 20.30. Il pari dell’andata vede il Pescara ancora favorito. I ragazzi di Fresco non hanno sfigurato con Zeman. Il tecnico: «In campo senza paura, pronti a tutto»
L’unione fa la Virtus a caccia oggi dell’impresa a Pescara FOTOEXPRESS
L’unione fa la Virtus a caccia oggi dell’impresa a Pescara FOTOEXPRESS
L’unione fa la Virtus a caccia oggi dell’impresa a Pescara FOTOEXPRESS
L’unione fa la Virtus a caccia oggi dell’impresa a Pescara FOTOEXPRESS

Stelle, campioni, filosofi e profeti. Pure l’Hellas qui è passato per scrivere la sua storia. L’Adriatico di Pescara e salotto nobile del calcio italiano. Pensi, tra gli altri, a Galeone, Allegri, Junior e a nomi noti che hanno fatto la storia del Delfino. Zeman è il presente che non passa mai. Con lui hanno fatto faville Immobile, Verratti e Insigne. Un Pescara da impazzire. Zemanlandia spostata un po’ più in su rispetto alla prima isola felice di Foggia.

Ci sta pure la Virtus questa volta. Sogna l’impresa, sogna di non fermarsi, pensa ad un altro colpo diabolico al cospetto di una nobile del calcio italiano. La Virtus di oggi arriva dal passato. Fresco ha impattato la sua prima sfida con il Maestro. Si sono divertiti un po’ tutti. Di sicuro, questa sera, 22 maggio, nessuna starà ad aspettare che passi l’occasione.

La formazione

La Virtus attacca il Pescara che attacca la Virtus. Il senso della gara di stasera (palla al centro alle 20.30) dovrebbe essere filosoficamente questo. Con interpreti non tanto diversi da quelli che si sono visti in campo al Gavagnin Nocini. Dunque, Fresco dovrebbe riproporre il 4-3-1-2 iniziale con variazione al tema (se necessaria) a gara in corsa che potrebbe rimodulare a cinque la Virtus. Più compatta ed “distribuita“ dietro. Di lotta in mezzo. Con davanti tante opzione per Gigi. Che pensa a non cambiare troppo. Ma che qualcosa, complice anche la squalifica di Tronchin, cambierà.

In mezzo pare sia difficile prescindere da Lonardi. Uomo di passo e di ordine, un futuro nella cadetteria d’Italia, pare al Sudtirol. Ma questa, al momento, è storia secondaria. Hallfredsson potrebbe partire dall’inizio. Nella gara dell’andata ha portato ordine, pulizia e messo in mezzo la palla che a forza di danzarre è stata poi sospinte in porta da Casarotto. Con loro il veloce Talarico o il passista Amadio.

Dietro i soliti quattro. Salvo Gigi non si inventi sorprese dell’ultima ora. Davanti c’è solo l’imbarazzo della scelta. Giovedì la Virtus era partita così: Danti alle spalle di Fabbro e Gomez. In quei tre, il riassunto di come dev’essere un attacco. Fantasia, strappo, lotta, furbizia. Danti ha piazzato la zampata. Fabbro ha fatto ammattire da solo mezza difesa pescarese. Gomez di testa e di sponda ha messo addosso ansia ai suoi marcatori.

Non è detto, però, che Fresco voglia ripartire così. Perchè, in queste ore, ha fatto intendere che la partita potrebbe forzarla in maniera diversa. Magari con Nalini dal primo minuto e Juanito a gara in corsa. Andrea ha stile, può accendersi e saltare l’uomo. Ha tiro e pure furbizia. Deciderà all’ultimo Fresco.

Senza escludere anche, in una rivisitazione del tridente, un inserimento di Kristoffersen per trovare altro peso specifico nel gestire la palla che arriva spedita dall’alto.

Modi diversi di interpretare comunque una sfida che non consentirà alla Virtus di attendere troppo. «Abbiamo capito di potercela giocare» ha ammesso Fresco. «Proveremo a viverla a modo nostro. Il Pescara può essere colpito. Lo abbiamo visto nella gara di andata. Certo, sappiamo benissimo che non abbiamo particolari margini di errore. Ma la partita va affrontata senza particolari ansie». Ora, parlerà il campo. La Virtus vuole sognare ancora.

Simone Antolini

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