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ECHI DAL MOCCAGATTA

Fresco parcheggia i sogni: «Prima c’è la salvezza»

Il quarto exploit di fila in trasferta può rivoluzionare i piani della Virtus

Il risveglio del giorno dopo probabilmente è ancora più dolce rispetto alle sensazioni dell’immediato dopopartita. Domata anche la Juve, la lettura della classifica è esercizio rigenerante per la mente e per il cuore. Un vero toccasana dopo tutti i mesi trascorsi a inseguire la zona salvezza, finalmente acciuffata l’altro ieri al Moccagatta, abituale campo di casa dei giovani bianconeri: «Momento magico? Direi proprio di sì», le riflessioni di mister Gigi Fresco. «Quattro vittorie di fila fuori casa... Penso che possiamo aver fatto una roba del genere solo se torniamo all’Eccellenza. Tra l’altro abbiamo vinto contro squadre forti. Penso alla Juve: questi hanno quaranta giocatori forti...».

 

L'onda d'urto rossoblù

Non abbastanza, a quanto pare, per reggere l’onda d’urto rossoblù: «In effetti io la Juve l’avevo vista in difficoltà con l’Arzignano, ma avevano giocato in coppa due giorni prima», prosegue Fresco. «Però col Sangiuliano li avevo visti gran bene, con il Padova benissimo. Non dimentichiamo che la Juve è in semifinale nazionale di Coppa Italia. Tra le migliori quattro sulle sessanta squadre che erano partite. E se vanno in finale entrano dritti nelle semifinali playoff». Virtus più quadrata, in condizione invidiabile sul piano mentale e fisico. L’ennesimo assist al tecnico virtussino che ne ha per i suoi più stretti collaboratori («lo staff sta lavorando molto bene») e un paio di vecchi leoni come Hallfreddson e Daffara, aujtentici trascinatori sabato al Moccagatta: «Loro sono fantastici», conferma l’allenatore. «Hanno mentalità, incoraggiano i giovani, sono veramente bravi bravi».

 

L'analisi sui cambi

Quindi l’analisi si orienta sui cambi. Ha sorpreso quello iniziale con Ruggero a sostituire l’infortunato Fabbro: «Ma visto il modulo loro non mi convinceva il 4-3-1-2 che avevamo in partenza perché a volte facevamo fatica ad andare sugli esterni a volte. Doveva sempre rientrare Danti in mezzo e aprirsi la mezzala. Nel momento in cui si è fatto male Fabbro ho pensato che era meglio che ci risistemassimo. E infatti poi siamo andati meglio. Tronchin? Era saltato fuori tre minuti prima della partita che aveva un fastidio e secondo me giocava condizionato, anche se viene da un periodo splendido. Cambio andato benino? Direi. Talarico ha fatto il gol. Ma anche Nalini, altro cambio, dopo venti secondi ha fatto immediatamente un assist. Perché anche lui è uno che quando entra fa chiaramente la differenza».

 

La graduatoria

La graduatoria, come detto, oggi ha tutto un altro aspetto rispetto a un mese fa. Tanto da schiudere possibili, repentini cambi di obiettivo. O permettere qualche simpatica provocazione: «La Serie B? A noi interessa prima di tutto salvarci perché abbiamo provato cosa significa essere a cinque punti dall’obiettivo. Ogni volta che mi fermavano per strada tutti a dirmi “avete cinque punti come il Verona”. Sì, cinque punti. A me dispiaceva per noi e per il Verona ma ora siamo a ventidue e direi che siamo messi un po’ meglio insomma». Gonfia il petto anche Emil Hallfredsson, indiscusso dominatore della scena: «Vittoria importante, sì, come tutte. Altri tre punti. E contro la Juventus», sorride malizioso, «fa sempre un certo piacere. Siamo contenti».

 

Non allentare la presa

Non abbastanza però da allentare la presa sul campionato: «In questo stiamo bene fisicamente e mentalmente», ribadisce l’islandese. «Abbiamo fatto una buona gara ma mica molliamo. Con diciannove partite ancora da giocare possiamo magari cambiare un po’ i nostri obiettivi. La nostra non è una squadra di bassa classifica. Anche se è giusto continuare a volare basso, allenandoci bene in settimana. Facciamo un passo alla volta». A cominciare da venerdì a Lecco, dove Hallfredsson sarà costretto a marcare visita alla luce dell’imminente squalifica. «Cinque vittorie non sono niente con quello che ci aspetta», rimarca. «Abbiamo ventidue punti che sono ancora pochi. C’è la prossima? Bisogna fare bene anche là». Con un’ideuzza playoff che inizia balenare: «Magari», fa “Alfredo”. «La classifica è stretta anche se non la guardo tanto ma se continuiamo così possiamo davvero correggere i nostri obiettivi».

Francesco Arioli

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