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La storia

Sei fratelli, tutti maschi. E giocano tutti nella stessa squadra

Sono Riccardo, Cristian, Luca, Jacopo, Pietro e Giovanni, figli di Davide e Chiara
I sei fratelli Angelini
I sei fratelli Angelini
I sei fratelli Angelini
I sei fratelli Angelini

Sono la tribù del calcio veronese. Sei fratelli dai 15 ai 5 anni, tutti calciatori in erba e tutti militanti nella stessa società sportiva, la Virtus Verona, sebbene in categorie diverse per età.

 

La famiglia Angelini

La curiosa storia della famiglia Angelini è iniziata quando il maggiore dei figli di Davide Angelini e Chiara Gentilin, Riccardo, ha chiesto di poter giocare a pallone. «Non aveva ancora cinque anni, ma li avrebbe compiuti nel giro di poche settimane e così la Virtus ha accettato di accoglierlo», racconta papà Davide, 42 anni.

Oggi Riccardo ha quasi 16 anni e gioca come difensore centrale nel campionato allievi elite under 17. I colori sono sempre rimasti gli stessi, il rosso e il blu della società di Gigi Fresco che ha la sua punta di diamante nella squadra di Serie C che ieri ha vinto contro la Feralpisalò in trasferta.

Mamma e papà hanno poi messo al mondo altri cinque pargoli, tutti maschi, e nel sangue di ciascuno scorrono sia la stessa passione (per il calcio in generale e per l’Hellas Verona) sia la fedeltà alla maglia della Virtus. Dopo Riccardo è arrivato Cristian, 14 anni, centrocampista nei giovanissimi nazionali under 15. È centrocampista anche Luca, di 12 anni, ma in questo caso nelle fila degli esordienti. Poi vengono Jacopo, 9 anni, difensore nei pulcini; Pietro, 8 anni, difensore ed esterno nei mini pulcini; e infine Giovanni, 5 anni, che ha indossato la casacca da pochi mesi, per la prima volta, e giustamente deve ancora trovare il suo ruolo.

 

Il più piccolo e il cestello della lavatrice

«Aveva una sola certezza, seguire le orme dei suoi fratelli maggiori. Insisteva da un bel po’ di tempo per andare ad allenarsi anche lui», sorride Davide. La commistione tra famiglia e sport non è una novità nel mondo del calcio, ma chissà quante altre volte si sono visti tutti i componenti di un’unica famiglia, peraltro così numerosa, calcare il rettangolo di gioco indossando la stessa divisa.

Eppure gli Angelini non vivono nel calcio da sempre. «Ho praticato questo sport da ragazzino, nell’Atlas di Borgo Venezia, anche se non in maniera costante», spiega il papà. «Però giocare mi piaceva e sono molto contento che anche loro piaccia. Stanno avendo dei buoni risultati, ognuno con le proprie caratteristiche. Riccardo è molto tecnico e gioca con intelligenza. Cristian e Jacopo sono più grintosi, non si spaventano facilmente. Invece Luca, con la sua tranquillità, ha una visione completa del gioco». Certo, che i ragazzi militino nella stessa polisportiva ha i suoi vantaggi.

«Essendo tutti nello stesso posto, non è troppo complicato organizzarsi per accompagnarli agli allenamenti e andare a recuperarli. I grandi ne fanno quattro a settimana e i piccoli tre, ma gli orari non si differenziano più di tanto. Riusciamo a incastrare tutto con due giri al massimo. Invece sono molti di più i giri che fa il cestello della lavatrice. Purtroppo, pero, è quasi impossibile assistere a tutte le partite. C’è chi le fa il sabato e chi la domenica, chi gioca in casa e chi in trasferta. Per i trasporti ci si dà una mano tra famiglie».

Piccoli sacrifici compensati dalla soddisfazione. «Questo sport li sta facendo maturare», afferma Davide. «Per uno di loro è stato lo sprone per modificare l’alimentazione e perdere un po’ di peso in eccesso. Per un altro, molto timido, l’occasione per sbloccarsi. Merito anche di uno dei mister della scuola calcio, Gianmarco Bertucco, che è stato allenatore di quattro dei nostri sei figli e ha saputo valorizzarli tutti. Io e mia moglie siamo molto orgogliosi di loro». .

Laura Perina

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