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Stasera al Gavagnin Nocini

Forze fresche, spirito antico: la Virtus affronta la Triestina in Coppa

Francesco Toffanin della Virtus (fotoExpress)
Francesco Toffanin della Virtus (fotoExpress)
Francesco Toffanin della Virtus (fotoExpress)
Francesco Toffanin della Virtus (fotoExpress)

Impiegare forze fresche? Una necessità più che una scelta. Conservare gli equilibri? Un’altra condizione indispensabile per scongiurare figuracce, a prescindere dall’eventuale eliminazione. Riecco la Virtus e riecco la prima di Coppa Italia, finalmente, dopo le turbolenze estive legate a ricorsi, controricorsi e relative inquietudini sui calendari. I rossoblù di Gigi Fresco approcciano stasera (alle 20.45 al Gavagnin-Nocini) alla manifestazione di categoria (gara secca, con eventuali supplementari e rigori) ospitando un osso duro come la Triestina, ulteriormente gasata appena quattro giorni fa dal 4-1 servito al Mantova.

Non sarà semplice contro una delle squadre più attrezzate della Serie C, al di là del turnover che correggerà radicalmente anche i connotati della banda Tesser, con alcuni titolari che neppure partiranno alla volta di Verona. La coppa, tutto sommato, non può ritenersi un obiettivo prioritario. Piuttosto un laboratorio nel quale progettare nuove alchimie, studiare percorsi alternativi. Provando però, passo dopo passo, ad avvicinarsi a un traguardo che tra qualche mese potrebbe pure facilitare l’approccio al sogno della Serie B, che Gigi Fresco ogni tanto decide di sventolare.

 

Metamorfosi ragionata

L’allenatore della Virtus, è chiaro, non può ignorare le fatiche dell’ultima di campionato - appena venerdì scorso col Novara - né sottovalutare il peso del successivo incrocio, tra soli quattro giorni ad Arzignano. Del resto, come si racconta spesso in questi casi, la parentesi di coppa può davvero diventare trampolino di lancio (o di rilancio) per chi finora ha abitato più la panchina che il campo. Quindi, al di là della probabilissima rotazione dei portieri - con Voltan ansioso di confermare virtù già verificate - il martedì del Gavagnin potrebbe regalare una bella chance a Cellai, titolare inamovibile nel corso dell’estate, quindi giubilato dopo la prova (incerta) di Gorgonzola, alla prima giornata di campionato. La preziosa stabilità al reparto potrebbero garantirla Ruggero e Daffara, che contro il Novara hanno limitato il dispendio energetico. Ma attenti anche a Ntube, altro elemento alla legittima ricerca di visibilità.

 

La strana coppia

Centrocampo e attacco saranno al centro dei cambiamenti più significativi. Toffanin è fatalmente il candidato numero uno a farsi carico delle operazioni di regia. Attorno a lui potrebbero giostrare Begheldo e Mehic, ancora oggetto piuttosto misterioso a Verona. E solletica il possibile tandem offensivo, concentrato di fisicità e buone proprietà tecniche: Zigoni sarà il vice-Gomez e Menato l’alternativa perfetta a Casarotto, che potrà prendersi una sertaa di relax dopo gli sforzi, condotti ai cento all’ora, delle ultime settimane.

Francesco Arioli

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