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Sorriso a metà

Casarotto non basta: la Virtus si ferma sull'1-1 contro il Novara

I rossoblù subito in svantaggio rimediano grazie al bomber. Inutile l’assalto nel secondo tempo:punto e applausi
Casarotto esulta, abbracciato dai compagni, dopo lo sparo dell’1-1
Casarotto esulta, abbracciato dai compagni, dopo lo sparo dell’1-1
Casarotto esulta, abbracciato dai compagni, dopo lo sparo dell’1-1
Casarotto esulta, abbracciato dai compagni, dopo lo sparo dell’1-1

Tanto cuore, parecchie idee, pure un po’ di confusione. E un solo punto in tasca. La Virtus d’assalto si ferma all’1-1 contro il Novara malgrado le ottime intenzioni manifestate soprattutto nella ripresa.

Sorretta dai colpi dell’inarrestabile Casarotto (quarto centro in campionato), rallentata però da qualche errore di troppo, anche frutto della voglia matta di riprendere immediatamente le marce alte dopo il ko incassato a Padova. E mortificata, al momento del dunque, anche dalla verve del portiere azzurro Desjardins, determinante in più di una circostanza.

Insomma, a prescindere dal mezzo sorriso del 94’ la squadra funziona ancora benissimo, lo spirito resta brillante, la gamba pure. Proprio come i rimpianti che condiscono la prestazione, penalizzata da una punta di fatale precipitazione.

Botta e risposta

Velocità appena cadenzate nei primi minuti nella serata tiepida del Gavagnin: la Virtus la studia, pare prenderla un po’ larga, morde senza affondare i denti. E qualcosa concede. Perdendo le posizioni al primo affondo ospite: il cross di Boccia da sinistra raggiunge Rossetti, che prende in mezzo Faedo e Manfrin e infila di testa. Qualche minuto per raccogliere i pensieri e i rossoblù cambiano marcia. C’è la punizione di Danti da sinistra (16’) con palla, violenta, a lato.

Poi (19’) il calcio di Manfrin dalla tre quarti sinistra che distribuisce panico nell’area di Desjradins: la manata al limite dirotta su Casarotto che, furbescamente appostato, scarica tutta la forza del caso nel destro vincente. È il segnale che il bomber sta lievitando. Sua la fuga che provoca il sospetto tamponamento di Caradonna dentro l’area. L’arbitro però non fischia. Poi è lo stesso Caradonna a calciare da lontanissimo: Sibi reattivo nel mettere in angolo.

C’è ancora tempo per la deviazione aerea di Gomez (cross di Manfrin) al 42’ e, soprattutto, per il clamoroso scialo di Demirovic che sbaglia malamente l’impatto col pallone, a pochi passi dalla porta, sull’assist ghiottissimo dello scatenato Casarotto, bravo a rubare palla al nemico sulla linea di fondo.

Ripresa garibaldina

La Virtus abbandona parecchie cautele dopo l’intervallo. Gigi Fresco ordina la carica e la squadra sgomma, a dispetto dei frequenti errori tecnici. Precipitazione, sì, ma anche chili di buona volontà ed energie impiegate senza risparmio. A cominciare dall’8’: deliziosa combinazione a sinistra Danti-Manfrin-Casarotto: la difesa se la cava. Casarotto, sempre da sinistra, sfonda nuovamente un minuto più tardi. Novara in affanno, Desjardins nuovamente salvo.

L’iniziativa dei rossoblù è costante, anche se a metà tempo Sibi deve metterci la mano per salvare l’1-1. Poi (26’) il filtrante di Demirovic verso il solito Casarotto: il portiere azzurro para col piede. Quindi il missile di Faedo (27’) dal limite con palla deviata e ancora i pugni del portiere sul siluro su punizione di Manfrin. Pressione, aggressione, pure qualche rischio gratuito ma anche la spinta, inesauribile, col calcio di Metlika che trova il tuffo di Desjardins a recupero già avviato. Restano gli applausi. Ma un punto soltanto.

Il tabellino

Virtus Verona (4-3-1-2): Sibi; Mazzolo (1’ st Ruggero), Cabianca, Faedo, Manfrin; Demirovic (31’ st Toffanin), Metlika, Zarpellon (31’st Daffara); Danti; Gomez, Casarotto. Allenatore: Fresco
Novara (4-3-1-2): Desjardins; Caradonna (23’ st Gerbino), Bertoncini, Scaringi, Boccia; Di Munno (23’ st Speranza), Bagatti, Calcagni; Donadio; Rossetti, Scappini (35’ st Corti). All.: Buzzegoli 
Arbitro: Zanotti di Rimini (Decorato e Abbinante, quarto uomo Matina)
Note: calci d’angolo 5-5 ammoniti Mazzolo, Di Munno, Bonaccorsi (dalla panchina), Bagatti, Boccia, Donadio. Spettatori circa cinquecento (470 i paganti). Recuperi: pt 1’, st 4’

Francesco Arioli

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