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Intervista a Gigi Fresco

«Benvenuti a Virtuslandia. I miei ragazzi sono come tigri. A Padova senza paura»

Il tecnico rossoblu e Zarpellon presentano la partita play off: «Solo chi non ci conosce può sorprendersi di ciò che facciamo»
La Virtus esulta a Novara (fotoExpress)
La Virtus esulta a Novara (fotoExpress)
La Virtus esulta a Novara (fotoExpress)
La Virtus esulta a Novara (fotoExpress)

Arriva in stampelle Gigi Fresco. «Tranquillo, domani è già tutto apposto». Cosa gli è successo nella notte tra giovedì e venerdì? «Abbiamo festeggiato. Mi sono messo a fare il "moonwalk“ (celebre passo di danza di Micheal Jackson ndr) e adesso mi ritrovo così. Ma con il Padova sarò convocabile». Ci ride pure su Gigi.

«Notte meravigliosa, ragazzi meravigliosi. Non abbiamo nulla da perdere. Un risultato su tre a disposizione. Ma esserci è già il massimo». Pensa alla sua Virtus. «Siamo una tigre». Anarchica? «No, imprevedibile. Non c’è anarchia in quello che facciamo. Il primo gol di Fabbro, per esempio, nasce da uno schema provato e riprovato in settimana».

Sorpreso di chi resta sorpreso da questa “Armada rojo azul“? «Probabilmente associano il piccolo quartiere ai grandi risultati. Poi, il momento è eccezionale. Naturale si finisce pure noi in vetrina». Gigi ha un collaboratore “tecnico“ speciale. «Mamma Rina. Segue le trasmissioni sportive padovane, guarda le loro partite. Mi ha detto: «Vai e prova a vincere, ma non sottovalutarli».

Si sorride, ma neanche troppo. Siamo pur sempre alla Virtus in questa giornata di chiacchiere in libertà. «Ci aspetta una partita durissima. Loro hanno esperienza e malizia e stanno vivendo pure un buon momento. Speriamo di poter partire come abbiamo fatto con il Novara». Pensiero sospeso: «...che poi, avete visto quanti gol segniamo? Mi dicono in tanti: Gigi giocate ad alta intensità. Ed è vero. Merito di staff e preparatore. Merito di questi ragazzi che in fase realizzativa hanno trovato grande ispirazione. Meglio così, sarà ancora più difficile batterci».

Si esalta Gigi. «Il nostro calcio dev’essere quello del grande maestro Zeman: in campo per divertirsi. E vorrei che Zemanlandia potesse diventare Virtuslandia. Non ci costa niente provare e vivere».

 

Il futuro della Virtus

Un pensiero per il futuro. «Tutto quello che succede è figlio di un progetto ampiamente condiviso. Perché questa è una Virtus che prima o dopo dovrà sopravvivere quando io non ci sarò più. E mi pare che è stata presa direzione giusta». Ultimi pensieri dedicati al Padova: «Dovremo stare in campo equilibrati e sbagliare poco». Non c’è altra ricetta.

 

Verso Padova

Leonardo Zarpellon sfoggia una “cabeza“ biondo platino. Pure lui in campo con il Novara. «Ho dato il mio contributo, spero di poter essere ancora utile. Il Padova? Ci servirà tanta, tantissima intensità. Inutile dire: la partita è complicata. Meglio dire: proviamo a dare la versione migliore di noi stessi». Si festeggia «giusto quello che serve, perchè poi la testa va già al nuovo play off. Segreti di questa rinascita? Quando abbiamo toccato il fondo la squadra non ha mai perso la sua identità. Non c’era clima cattivo, non ho assistito a litigi, il gruppo è rimasto compatto. La musica non ha mai smesso di suonare. La radio è rimasta accesa. E piano piano siamo risaliti. Dimostrando di avere talento, idee, gioco e valore».

La Virtus spiegata a chi non la conosce? «Una famiglia che ti abbraccia e che non ti lascia mai solo. Un cammino condiviso, un viaggio insieme a tanti amici». Che adesso farà tappa a Padova. Appuntamento domani sera allo stadio Euganeo. Il fischio d’inizio della gara è fissato per le 19.30. Vamos Virtus.

Simone Antolini

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