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Verona, ti meriti lo sponsor Il futuro non può attendere

Verona Volley alla fine della partita vinta contro Vibo Valentia FOTOEXPRESS
Verona Volley alla fine della partita vinta contro Vibo Valentia FOTOEXPRESS
Verona Volley alla fine della partita vinta contro Vibo Valentia FOTOEXPRESS
Verona Volley alla fine della partita vinta contro Vibo Valentia FOTOEXPRESS

A quattro giornate alla fine del girone di andata, si possono fare alcune considerazioni su Verona Volley, la squadra allenata da Rado Stoytchev, e trarre le prime conclusioni. Obiettivo salvezza Intanto appare evidente, e non ci sono più dubbi al riguardo, che quest’anno l’obiettivo da raggiungere è quello della salvezza. Retrocederanno in A2 due squadre e Verona, al momento, occupa la penultima posizione in classifica a 5 punti davanti a Ravenna, a quota 2. I romagnoli, tra l’altro, saranno gli avversari di sabato al Forum. Uno scontro diretto importantissimo. I gialloblù devono assolutamente lasciarseli alle spalle. Per poi, nel tempo, puntare a superare un’altra squadra in graduatoria, vale a dire presumibilmente una tra Vibo, Taranto (battute e avanti solo 2 punti ma con una partita in più), Cisterna (9 punti), Padova o Milano (che al momento però appaiono più solide e meglio posizionate, rispettivamente a 11 e 12 punti). La squadra La squadra, come detto e ripetuto, è giovane e, soprattutto, ha cambiato diversi elementi. La punta di diamante del sestetto è il giovanissimo Rok Mozic. Al primo anno in Superlega sta facendo veramente bene. Andrea Giani dopo il match del PalaPanini ha detto: «Mozic ha un bazooka nel braccio, è giovane ma avrà delle performance in futuro straordinarie perché oltre a essere tecnico ha anche il fisico. Ed è un agonista. Tre caratteristiche che fanno grandi i giocatori». Finché resterà a Verona bisognerà goderselo. Poi, per quanto riguarda gli altri, da sottolineare la crescita di Spirito ma pure di Jensen. Mentre Asparuhov continua a faticare a trovare continuità. Si sta facendo invece strada Nikolic a scapito di Aguenier. Il gioco A Verona servirebbe un po’ più di continuità al servizio. Se dai nove metri mantenesse il livello avuto nel primo set contro Modena, allora cambierebbero molte cose. I battitori ci sono ma purtroppo vanno un po’ a corrente alternata. Soprattutto Jensen e Asparuhov, mentre Mozic in battuta fa ancora troppi errori ed è il fondamentale dove è meno incisivo. Anche il muro avrebbe bisogno di più sostanza nonostante, bisogna dire, è in costante miglioramento e comunque tocca moltissimi palloni. Lo sponsor Sono da poco arrivate le nuove divise ma purtroppo manca ancora un main sponsor, o title sponsor, cioè quello che dà il nome alla squadra. Il momento è difficile e la congiuntura economica non aiuta. Però, per pianificare il futuro, per dare respiro al progetto della nuova società gialloblù soprattutto in prospettiva della prossima stagione, servirebbe un po’ di ossigeno. E per ora, nero su bianco, manca ancora la firma di qualcuno pronto a fare un investimento sulla squadra e mettere il proprio nome sulle maglie. La società deve fare di necessità virtù, puntare sui giovani e lottare con le unghie e con i denti. Ma, come visto, il campionato è molto competitivo e i margini per restare a galla sono risicati, deve andare sempre tutto bene. •.

Marzio Perbellini

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