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Rana Verona, vince la qualità

Lo staff tecnico Dario Simoni con Radostin Stoytchev
Lo staff tecnico Dario Simoni con Radostin Stoytchev
Lo staff tecnico Dario Simoni con Radostin Stoytchev
Lo staff tecnico Dario Simoni con Radostin Stoytchev

MARZIO PERBELLINI Il passo in avanti è stato fatto. Notevole anche. Rana Verona si è rinforzata parecchio rispetto alla scorsa stagione, al punto che Rado Stoytchev dispone, praticamente, di due squadre titolari da schierare a seconda dell’avversario: per lui il problema, semmai, sarà gestire tanti giocatori e, soprattutto, trovare l’assetto migliore, il sestetto più incisivo a seconda delle esigenze. Il mercato non è ancora chiuso, manca ancora un tassello per completare il roster: deve ancora arrivare uno schiacciatore, pare che la società stia guardando verso gli Usa in cerca di un giovane talento a stelle e strisce. Il top, però, sarebbe stato se il nuovo martello fosse stato un italiano, per dare a Stoytchev più libertà: la regola dei tre italiani in campo, infatti, lo costringerà a scelte anche difficili. Quando giocherà il palleggiatore Jovovic, per esempio, sarà obbligato a schierare i due centrali italiani Mosca e Cortesia o Zanotti. Con Spirito in regia, invece, potrà scegliere di fare giocare almeno uno tra Grozdanov e Zingel. Comunque sia, al centro, qualcuno per forza dovrà restare in panchina. Cambierebbe tutto con uno schiacciatore italiano di qualità ma non è così semplice pescarne uno, libero, che si possa giocare il posto in una rosa così agguerrita. Che ad oggi è così composta: al palleggio ci sono Spirito e Jovovic, al centro Mosca, Cortesia, Zingel, Grozdanov e Zanotti; in banda Mozic, Truhtchev, Dzavoronok, opposti Keita e Amin. Libero D’Amico e con vice Bonisoli. Ai lati si aggiungerà presto un altro martello, come detto, quasi certamente straniero. Quindi, su 15 giocatori, gli italiani sono cinque. Stoytchev avrà modo di trovare la giusta alchimia e l’assetto migliore per affrontare la nuova stagione. Quello che appare certo è che la squadra, almeno sulla carta, appare estremamente aggressiva in attacco con una batteria di schiacciatori di prima scelta che potranno dare anche un contributo molto importante al servizio. L’altro fondamentale dove il sestetto ha fatto un notevole step. Nel ruolo di bomber, poi, ci sono due giocatori potenti, fisici e che hanno enormi margini di crescita come Keita e Amin. Si contenderanno il posto a suon di schiacciate. Ma se Amin è un opposto puro, Keita, forte dell’esperienza della scorsa stagione, all’occorrenza potrà essere ancora impiegato come ricevitore scombinando un po’ le carte e ampliando il ventaglio di opzioni a disposizione. Al centro, come ripetuto, tanta la concorrenza. Anche se, evidentemente, non sempre potrà giocare chi è più in forma. Sotto rete, infatti, ci dovrà essere sempre per forza almeno uno tra Mosca e Cortesia, se non entrambi (senza dimenticare Zanotti). Stoytchev ha più volte ribadito che non esisterà una squadra di titolari ma scenderà in campo sempre e solo chi sarà più in forma e chi sarà più funzionale allo scopo. In ogni caso, però, si potrebbe ipotizzare un sestetto di partenza che potrebbe essere così composto: Spirito in regia con Keita in diagonale. Ai lati ci sono Mozic e Dzavoronok. Al centro Mosca e Grozdanov mentre D’Amico sarà il libero. Ma la domanda è: Rana Verona sarà più forte in ricezione della scorsa stagione? È più forte in attacco e in battuta, ma dietro come se la caverà? La sensazione è che sia più solida. D’Amico ha già fatto vedere di che pasta è fatto e pare un libero purosangue. Mozic già l’anno scorso ha fatto vedere enormi progressi trasformandosi in un perfetto giocatore d’equilibrio. Mentre Dzavoronok parte da un livello più alto rispetto a quello che aveva Keita. Senza contare che all’occorrenza è pronto anche Truhtchev. Una squadra che promette bene e Stoytchev la sfrutterà al massimo.

MARZIO PERBELLINI

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